lineaitaliapiemonte.it | 03 aprile 2024, 16:42

Il Piemonte al tavolo Stellantis, non se ne esce: serve un nuovo modello per Mirafiori

Presso il ministero delle Imprese e del Made in Italy ha avuto luogo l’audizione del Piemonte al Tavolo Stellantis presso il ministero delle Imprese e del Made in Italy convocato dal ministro Urso, è il giorno del Piemonte. Presenti istituzioni e sindacati. Davide Mele responsabile Corporate Affairs per il gruppo Stellantis: la 500 sarà prodotta esclusivamente in Italia, per Maserati confermata la nuova versione della Quattroporte, la prossima settimana il lancio a Mirafiori del sito per la produzione dei cambi elettrificati. Per Leapmotor in Polonia ancora nessuna decisione”. I sindacati: risposte insufficienti sui nuovi modelli

Il Piemonte al tavolo Stellantis, non se ne esce: serve un nuovo modello per Mirafiori

Oggi il “D day”, si fa per dire, di Mirafiori, ovvero del futuro di Torino sotto il profilo dell'automotive. Sono iniziati infatti i tavoli presso il ministero delle Imprese e del Made in Italy dedicati alla scoperta di quelle che sono le intenzioni di Stellantis sul territorio italiano.

Nella giornata di ieri istituzioni, associazioni di categoria, sindacati, si sono riuniti nella sala Carpanini del Municipio di Torino per fare il punto e predisporre un documento unitario base per la discussione odierna. Al tavolo di questa mattina hanno partecipato il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, accompagnato dall’assessore al Lavoro Elena Chiorino, il sindaco di Torino Stefano Lo Russo, le rappresentanze sindacali nazionali e territoriali di Fim Cisl, Fiom Cgil, Uil Uilm , Ugl Uglm, Fismic, presenti Davide Mele responsabile Corporate Affairs per il gruppo Stellantis e Gianmarco Giorda di Anfia.

Il ministro Urso: combustibili green, dazi su auto extraue, incentivi

Il Ministro Urso, aprendo l’incontro, oltre a rivendicare il lavoro fatto dal Governo in Europa rispetto all’uso dei combustibili green per motori Euro7, ha parlato del lavoro che si sta portando avanti in sede europea per introdurre, come negli Stati Uniti, dazi su auto elettriche extra UE. Per quanto riguarda gli incentivi Urso ha espresso le sue perplessità sull’efficacia rispetto alle produzioni nazionali: su quasi 1 Mld di incentivi, quattro quinti finiscono in macchine prodotte all’estero: “Questo è un problema, se dovesse riprodursi, come avvenuto lo scorso anno con oltre l’80% degli incentivi che finisce su auto estere, per noi non è sostenibile, dovremmo rivedere il sistema degli incentivi”.

Mele (Stellantis): Mirafiori è il “cuore pulsante di Stellantis”

Davide Mele responsabile Corporate Affairs per il gruppo Stellantis, ha ribadito come Mirafiori rappresenti il “cuore pulsante di Stellantis” in Italia e come i tavoli tecnici abbiano rappresentato un importante strumento: “Abbiamo condiviso l’obiettivo di un milione di veicoli, sul piano commerciale condividiamo l’idea di dazi”. Entrando nel merito, Mele ha sottolineato come su Mirafiori Stellantis abbia allocato un brand di punta come la 500 che verrà prodotto, da quest’anno, esclusivamente in Italia. La 500 elettrica secondo Mele dovrebbe raggiungere produzioni a tre cifre.

Per quanto rigiuarda Maserati “confermiamo il piano, stiamo lavorando per l’elettrificazione sulla piattaforma “folgore” dei nuovi modelli da produrre: siamo partiti con Gran Turismo e successivamente con Gran Cabrio”. Confermata anche la nuova versione della nuova Quattroporte. Ha poi annunciato per la prossima settimana il lancio a Mirafiori del sito per la produzione di cambi elettrificati che impiegheranno oltre 500 addetti. A queste attività si aggiungono l’hub per il riciclo e per le batterie. Tutte queste attività sono anticicliche, propedeutiche e necessarie al mercato elettrico che si va definendo. Per quanto riguarda i veicoli, ha ribadito, la necessità nella fase di transizione di incentivi. Per quanto riguarda la decisione di allocare in Polonia un auto elettrica in collaborazione con Leapmotor, Mele ha precisato che al di là delle notizie uscite sui giornali Stellantis, non ha ancora deciso nulla.

Cirio: va bene hub del riciclo e Battery Park ma bisogna fare un passo in più

«Quello avviato su Mirafiori, con il Comune di Torino, è un percorso che ci ha consentito di ottenere importanti risultati, come l’avvio dell’hub europeo del riciclo e del Battery Center, e la prossima settimana del centro per le trasmissioni, che valgono in tutto circa mille occupati, ora si tratta però di fare un passo in più – dichiara il presidente del Piemonte Alberto Cirio - L’azienda sta lavorando per rendere la 500 elettrica più competitiva in modo da conquistare maggiori fette di mercato, nel frattempo però serve, e questo lo dicono insieme il mondo delle imprese e i sindacati, un nuovo veicolo da produrre a Mirafiori per arrivare a 200 mila auto all’anno. Lavoriamo in questa logica con un approccio costruttivo: chiediamo a Stellantis impegni su questo e siamo disponibili a collaborare, come abbiamo fatto per il polo del riciclo. Mirafiori è la più grande fabbrica d’Europa, qui in passato si facevano 400 mila macchine, nel 2023 se ne sono fatte poco più di 80 mila, dobbiamo arrivare a 200 mila, che in prospettiva saranno soprattutto elettriche, quando anche il mercato sarà più maturo, ma questo obiettivo per il momento devo essere garantito da un nuovo modello che chiediamo con forza, così come la garanzia che il cervello e il cuore ingegneristico e di progettazione resteranno a Torino e in Piemonte.

Lo Russo: serve un investimento su nuovi modelli

«L’incontro di oggi – aggiunge il Sindaco di Torino Stefano Lo Russo - si inserisce in un percorso che abbiamo avviato con la Regione e va nell’ottica di rendere sinergici gli investimenti del gruppo Stellantis come parte di un’unica strategia, quella di ribadire che l’automotive non solo è parte integrante dell’identità di Torino ma un’occasione di ulteriore crescita. Gli investimenti nella direzione dell’Hub del riciclo hanno colto l’esigenza di dotare Mirafiori e la città di una infrastruttura produttiva e di ricerca e sviluppo sul tema delle materie prime critiche per le auto elettriche mentre l’investimento ribadito sul settore dell’ingegneria sarà strategico non solo per attrarre ma anche per mantenere sul territorio giovani talenti in un contesto peraltro alle prese con una profonda crisi demografica. Sono poche le realtà nel mondo che, come Torino, hanno la capacità di costruire un’auto partendo dalla ideazione fino al collaudo e questo rappresenta un valore aggiunto. È però del tutto evidente che questi elementi debbano necessariamente essere accompagnati da un investimento che consideri anche le strategie produttive sulle nuove linee e i nuovi modelli».

Ferdinando Uliano (FIM CISL): su nuovi modelli risposte non sufficienti da Gruppo

Il Segretario generale FIM Ferdinando Uliano intervenendo al tavolo ha precisato come il lavoro di investimento su hub di riciclo e batterie, battery Hub e cambi elettrificati, vanno bene ma la situazione produttiva e occupazionale dell’area torinese, con questi numeri – sottolinea - la sola 500 elettrica e le attuali Maserati “riteniamo non siano sufficiente a saturare gli impianti e l’occupazione. Nel 2023 ci siamo fermati a 77 mila unità (con Maserati 85 mila) rispetto all’obiettivo delle 100mila unità per il 2023 con un forte rallenatamnento nelle vendite a partirte da settembre e questo non aiuta. Si aggiunge poi la situazione di Maserati, dei cinque modelli prodotti a Torino oggi ne restano due, GranTurismo e Gran Cabrio gli annunci rispetto al lancio dei nuovi modelli con la Quattroporte rinnviata dal 2025 al 2028 e della Levante il cui lancio è stato ufficializzata nel 2027 su piattaforma Large (che nei piani è sul sito di Cassino) siamo preoccupati. L’elettrificazione del brand Maserati non pensiamo sia sufficiente a saturare Torino, serve per questo una vettura di largo consumo. L’idea di un prodotto popolare in collaborazione con Leapmotor, che come ha detto l’Ing Mele ancora non è stato deciso dove allocare, ma anche la produzione della 500 ibrida, oltre che quella full elettrica, potrebbero aiutare a centrare l’obiettivo”. Il conclusione Uliano ha anche ricordato il tema della possibile cessione di Comau annunciata da Stellantis su cui oltre a chiedere l’intervento del governo attraverso la golden power riteniamo che rappresenti una realtà strategica per tecnologia e competenze su cui stiamo aspettando ancora delle risposte da parte del Gruppo

Lazzi (Fiom): nessuna garanzia su Mirafiori, il 12 aprile ci mobilitiamo con lo sciopero unitario a Torino

“Nell’incontro di oggi al Mimit non sono ancora arrivate risposte da parte di Stellantis, ha affermato Edi Lazzi, segretario generale Fiom-Cgil di Torino, in merito alla responsabilità sociale e alle garanzie per le lavoratrici e i lavoratori di Mirafiori. L'ingente utilizzo di ammortizzatori sociali che per le carrozzerie di Mirafiori è previsto fino alla fine dell'anno, unitamente al piano di uscite volontarie incentivate, mette seriamente a rischio anche il lavoro avviato il 6 dicembre ultimo scorso e dei relativi tavoli tecnici, che vede tutti gli attori del settore ad un tavolo, con l'obiettivo di portare la produzione di veicoli almeno ad un milione di unità, e così, salvaguardare anche la tenuta occupazionale nel nostro Paese, partendo naturalmente dagli stabilimenti Stellantis e l'intera filiera, senza escludere quelle migliaia di lavoratori e lavoratrici impegnati nella logistica, nei refettori e nei lavori di pulimento dei vari siti.

“Per l’ennesima volta hanno ribadito gli stessi concetti. Ma il Battery Technology Center, l’Hub di Economia Circolare, la produzione di cambi elettrificati DCT, l'incertezza delle future produzioni delle Maserati 100% elettriche, la sola produzione della 500 Bev, non sono assolutamente sufficienti per garantire l'occupazione e il rilancio di un polo storico della produzione italiana di auto. Chiediamo un rilancio dello stabilimento che passa attraverso la produzione di nuovi modelli, di progetti per gli ingegneri e tecnici, e di assunzioni di giovani. Senza questi punti il rischio è che tra sette anni Mirafiori chiuda per consunzione in quanto tutti gli addetti saranno in pensione. Questo determinerebbe l'ulteriore impoverimento di Torino”. Samuele Lodi, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile settore mobilità e Pino Gesmundo, segretario nazionale della Cgil : “Serve che l'amministratore delegato Carlos Tavares sia convocato a Palazzo Chigi per chiarire le reali intenzioni del gruppo in Italia e dare le giuste garanzie richieste a salvaguardia di uno dei settori strategici per l’occupazione e l'economia del nostro Paese. In assenza di tali risposte, partendo dallo sciopero unitario del 12 aprile a Torino, contrasteremo con ogni mezzo democratico, la dismissione silenziosa che si sta consumando sulla pelle delle lavoratrici e dei lavoratori”.

Rinaudo (Fismic Confsal): “Ancora stallo incerto, servono certezze e serve un nuovo modello”

"Mirafiori in questo momento è in una situazione di stallo incerto e non vogliamo assolutamente che si arrivi a un lento spegnimento, dichiara il vicesegretario generale Fismic Confsal, Sara Rinaudo. Per non rischiare di spegnere prima o poi l’interruttore, occorre necessariamente, insieme a ricerca e sviluppo, la produzione. Servono nuovi modelli che abbiano un ampia risposta sul mercato; un mercato che ricordiamo registra ad oggi un serio calo della vendita dell'elettrico, e per questo serve un l'allungamento della fase di face out dei modelli endotermici, con produzione di modelli ibridi e a basse emissioni. Chiediamo certezza sulle missioni produttive e un piano industriale di lungo termine per Mirafiori, solo in questo modo si potrà rilanciare l'intero sito produttivo di Torino e dare respiro ai lavoratori dell'indotto che verge in estrema sofferenza. Apprezziamo le nuove attività messe in campo, che preparano la strada per il futuro, ma riteniamo non si possa più aspettare”.

Marino (Uglm): preoccupazione per le mancate risposte

Per Ciro Marino, segretario generale Uglm Torino , è un incontro con prospettive disattese: “L’azienda non ha risposto alle domande fatte sia dal presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio che dal ministro Urso, questo non può che destare preoccupazione. Mirafiori per poter restare produttiva deve almeno immatricolare 200.000 auto l’anno”. L'Uglm afferma di fare affidamento sulle parole del ministro Urso che ha reso evidente la linea di continuare a essere collaborativi a non esserlo più. 

Redazione