lineaitaliapiemonte.it | 21 luglio 2023, 23:06

Il delirio dell'economia

In Italia con 1 euro acquistiamo una lattina di Coca Cola. 1 Yuan cinese vale 12 centesimi di euro. In Cina con uno Yuan compriamo una lattina di Coca Cola. Come è possibile che in Cina con 1 yuan si possano acquistare gli stessi articoli che in Italia (e in Europa) si acquistano con 1 euro? Il fatto è che il valore di un prodotto non dipende che in minima parte dal prodotto stesso ma ad essere determinante è quanto siamo disposti a pagarlo su un determinato mercato. Vale per la Coca Cola e per il petrolio. Tutto il nostro mondo si basa su un fragile equilibrio tra illusione e realtà. Basta che per un attimo la realtà prenda il sopravvento ed accade il disastro. E non ci sarà pandemia o guerra che tenga

Il delirio dell'economia

L'economia è una scienza?

Sembra una affermazione molto discutibile. I realtà pare più simile ad una truffa sistemica, o al limite è ad una illusione talmente realistica da permeare e condizionare le nostre vite.

La scienza infatti si basa su relazioni esatte, matematicamente e praticamente dimostrabili, mentre l'economia è la realizzazione del surreale.

Può essere definita un'arte: l'arte di trasformare i debiti in denaro, o quella di mostrare con un trucco da turlupinatore, che 1 è uguale a 8, o perfino a 100.

Ora mi immagino i lettori più attenti che obietteranno: “Ma che caspita stai dicendo? Uno non può essere uguale a otto”, e invece può e ve lo dimostro.

Quanto vale 1 euro? E 1 yuan?

Prendiamo 1 euro. Quanto vale 1 euro?

La risposta è facile e quasi banale: 1936,27 lire, oppure 1,08 dollari americani, ma se preferiamo 8 rmb (lo yuan), che per chi non lo sapesse è la moneta cinese.

In realtà, con queste risposte noi non abbiamo definito quanto vale un euro ma abbiamo solo dato delle equivalenze.

L’equivalenza con lo Yuan però, permette di fare un ragionamento più complesso.

Per stabilire quanto vale 1 euro dobbiamo capire cosa possiamo acquistare con 1 euro.

In Italia con 1 euro acquistiamo una lattina di Coca Cola, prodotta in base alla ricetta originale e imbottigliata dalla Coca Cola Italiana su Licenza della Coca Cola Inc. americana.

Questo ci permette di affermare che mediamente, in Italia, 1 euro vale una lattina di Coca Cola.

Ora prendiamo 1 Yuan, sul mercato vale 12 centesimi di euro, cioè un ottavo della nostra moneta.

Cosa possiamo acquistare in Cina con 1 yuan? In Cina con 1 yuan acquistiamo in un normale negozio una lattina di Coca Cola, prodotta in base alla ricetta originale ed imbottigliata dalla Coca Cola Cinese su Licenza della Coca Cola Inc. americana.

Possiamo quindi affermare, che in Cina, 1 yuan vale una lattina di Coca Cola.

Ma ora sorge un grosso problema: se 1 euro vale 8 yuan come è possibile che in Cina con 1 yuan si possano acquistare gli stessi articoli che in Italia (e in Europa) si acquistano con 1 euro?

Abbiamo due prodotti esattamente uguali, con la stessa immagine e lo stesso marchio eppure 1 costa 8 volte l’altro: 1 uguale a 8.

Da cosa dipende il valore di un prodotto?

Questo accade perché il valore di un prodotto non dipende che in minima parte dal prodotto stesso, ma ad essere determinante è quanto siamo disposti a pagarlo su un determinato mercato e ciò vale per tutte le tipologie di prodotti, anche per le materie prime (se da domani andassimo tutti a piedi e nessuno più acquistasse benzina, il valore del barile di petrolio passerebbe a pochi centesimi e lo abbiamo visto in tempi recenti).

Consideriamo inoltre che il potere di acquisto della moneta, non è uguale neppure all’interno dei confini nazionali, infatti, in Italia, ci sono zone al sud, nelle quali la lattina di Coca Cola costa 80 centesimi, mentre in altre zone del nord costa fino a 1,50 Euro.

In Europa poi, abbiamo l’esempio dell’Inghilterra, o della Svizzera, nella quale, tutto costa mediamente, oltre il 20% in più.

Non è quindi possibile parlare di valore di una moneta, ma solo di equivalenza di una moneta e del suo potere di acquisto sul mercato interno ed esterno.

A parte poi i valori di concambio tra le varie monete, c'è da dire che i prezzi dei beni sono anche influenzati dalla dinamicità dell'economia, ovvero dalla quantità di denaro che circola su un dato mercato. Più questa è elevata, più alti saranno i prezzi dei prodotti.

Quanto valgono i 2800 miliardi di debito pubblico?

La stessa cosa accade per il debito pubblico che è espresso in una valuta della quale non si conosce il valore. Se oggi qualcuno ci chiede a quanto ammonta il debito pubblico italiano rispondiamo 2800 miliardi di euro, ma se ci si domanda quanto valgono 2800 miliardi di euro, la sola risposta che possiamo dare è che valgono il 152% della nostra intera economia, e quindi 1 anno e mezzo del nostro lavoro e della nostra vita, ma anche su questo ci sarebbe da discutere.

Quindi l’economia non è affatto una scienza ma un materia che si presta all'illusionismo (se non addirittura alla truffa), manipolabile e, in certe mani, capace di sfruttare le crepe del sistema. Per capirlo basta osservare come l'economia, o meglio la sua interpretazione, vada sempre a braccetto con gli speculatori: si crea praticamente una simbiosi ed è chiaro a tutti che l'obiettivo degli speculatori sono sempre i gonzi: siamo noi.

Fragile equilibrio tra illusione e realtà

Tutto il nostro mondo si basa quindi su un fragile equilibrio tra illusione e realtà.

Basta che per un attimo la realtà prenda il sopravvento ed accade il disastro.

Lo abbiamo visto nel 2006 quando il settore immobiliare, che è uno dei pilastri dell'economia americana, è stato travolto dalla realtà di un mercato che non poteva più reggerne i costi, con effetti a cascata su tutto il settore bancario e finanziario mondiale.

Guerre e pandemia ultima spiaggia

Oggi, probabilmente, viviamo una situazione ancora peggiore di quella di allora, con i mercati finanziari pompati all'inverosimile, con guerre e pandemie che rappresentano l'ultima spiaggia, un'estremo strumento per mantenere il mondo in un fragile equilibrio pur nel suo delirio collettivo, e forse prepararlo ad una nuova dimensione.

Marco Corrini, analista di marketing