Berlusconi, caso in Regione: per qualcuno non vale neanche l'umana pietà

Le parole usate dal collaboratore del vicepresidente del Consiglio regionale, nonché probabile candidato alla presidenza nella prossima tornata elettorale, sono effettivamente pesanti: “Ah quindi con i miei soldi devo pagare i funerali di un predatore sessuale, misogino, omofobo ed evasore fiscale con amicizie nella mafia? Ah, ok”.

E poco scagiona, quanto meno dal cattivo gusto, il fatto che il collaboratore in questione l'abbia postato sul suo profilo privato e poi lestamente cancellato.

Il contenuto è giunto subito a destinazione e il capogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale ha espresso tutto il disappunto: “Nemmeno l’humana pietas nulla potè. Abbiamo letto scioccati il messaggio infamante della memoria del presidente Silvio Berlusconi ad opera di uno dei comunicatori della vicepresidenza del Consiglio regionale. Siamo perplessi perchè, al netto della libertà di parola e di pensiero, esistono i limiti di opportunità e decenza per persone che ricoprono ruoli legati alle Istituzioni. Ci vuole maturità, senso dello Stato e della misura quando si frequentano le Aule consiliari o gli Enti pubblici. Un conto è la critica altra cosa è l’insulto gratuito o peggio il dileggio che rasenta la diffamazione. Se peraltro questa azione viene promossa da un collaboratore di chi ambisce a diventare Governatore della Regione Piemonte ci viene spontaneo dire che speriamo che il buongiorno non si vede dal mattino. Perchè la mela marcia non cade mai lontana dall’albero”. A denunciarlo il capogruppo di Forza Italia in Regione Piemonte Paolo Ruzzola durante la riapertura dei lavori pomeridiani del Consiglio.