Editoriali | 17 novembre 2020, 21:10

Lotteria degli scontrini, arma contro i commercianti che evadono le tasse (ma potrebbe anche inguaiare il giocatore). Di Carlo Manacorda*

La lotteria, che partirà il 1° gennaio prossimo, è stata introdotta come strumento di lotta all'evasione fiscale poiché crea l'interesse nel cittadino a chiedere lo scontrino fiscale. Tuttavia, oltre alle problematiche legate alla non padronanza degli strumenti elettronici di parte della popolazione, il suo meccanismo potrebbe anche “inguaiare” il comparatore/giocatore. Vediamo perchè

Lotteria degli scontrini, arma contro i commercianti che evadono le tasse (ma potrebbe anche inguaiare il giocatore). Di Carlo Manacorda*

Dal 1° gennaio 2021, dovrebbe partire la Lotteria degli scontrini. Prevista dalla Legge di Bilancio dello Stato del 2017, ora ― dopo varie modificazioni e rinvii ― sembra davvero che decolli. La Lotteria è stata introdotta come strumento per la lotta all’evasione fiscale. Infatti, chi vende beni e servizi nell’ambito di un’attività commerciale, non sempre emette, al momento del pagamento, lo scontrino fiscale. Di conseguenza, incassa una somma (in nero) che, certamente, non denuncia tra i suoi redditi. Su questa somma quindi non pagherà le tasse. Con la Lotteria, lo Stato crea un interesse per il cittadino a farsi rilasciare lo scontrino. Gli darà dei premi legati agli scontrini che si sarà fatto rilasciare. Al tempo stesso gli scontrini, trasmessi al fisco in forma telematica, faranno risultare le somme incassate dal venditore. E su esse lui (finalmente, dicono molti) pagherà le tasse.

La Lotteria degli scontrini si svolge in base a regole. Alcune sono già certe. Altre dovranno essere ridefinite in base ad alcune, ulteriori modificazioni introdotte dalla Legge di Bilancio dello Stato 2021, in corso di discussione. Vediamo prima le regole certe.

Possono partecipare alla Lotteria soltanto le persone fisiche, maggiorenni e residenti in Italia, che acquistano beni o servizi da commercianti che trasmettono telematicamente i corrispettivi. Per la Lotteria, non valgono gli scontrini per acquisti fatti online e per quelli effettuati nell’esercizio di attività d’impresa, arte o professione. Inoltre, la Lotteria non tiene conto degli scontrini rilasciati sulla base della Tessera sanitaria (quali acquisti fatti in farmacia, parafarmacia, presso ottici, laboratori di analisi e ambulatori veterinari), per i quali il cliente comunica il codice fiscale, oppure di quelli rilasciati per usufruire di detrazioni o deduzioni fiscali. Tiene però conto se questi scontrini recano, anziché il codice fiscale, il “codice lotteria”, di cui diciamo appena dopo.

Per partecipare alla Lotteria, occorre disporre del “codice lotteria”. Dal 1° dicembre, è possibile ottenerlo accedendo al Portale Lotteria www.lotteriadegliscontrini.gov.it. Una volta ottenuto il “codice lotteria”, è sufficiente stamparlo o salvarlo sul proprio dispositivo mobile: smartphone, tablet e cellulare.

Al momento di un acquisto di importo pari o superiore a 1 euro (quindi anche acquisti minimi), occorre mostrare al negoziante il proprio “codice lotteria” che verrà abbinato allo scontrino. Ogni scontrino genera un numero di “biglietti virtuali” della Lotteria pari a un biglietto per ogni euro di spesa. Maggiore è l’importo speso, maggiore sarà il numero di biglietti associati che vengono emessi, fino a un massimo di 1.000 biglietti per acquisti di importo pari o superiore a 1.000 euro. Il negoziante ― attraverso un lettore ottico collegato al registratore fiscale telematico ― effettua il collegamento tra lo scontrino e il “codice lotteria” di chi sta acquistando e trasmette i dati all’Agenzia delle entrate (in pratica, come accade in farmacia con la Tessera sanitaria). Per rendere più tracciabile il pagamento, la Legge di Bilancio dello Stato 2021 già citata ha soppresso la Lotteria per i pagamenti in contanti. Quindi, la Lotteria vale soltanto per pagamenti effettuati in forma elettronica mediante bancomat, carte di credito, di debito, prepagate, app collegate a circuiti di pagamento. Non occorre conservare gli scontrini sia per partecipare alla Lotteria sia per riscuotere i premi.

La Lotteria prevede estrazioni di premi settimanali, mensili e annuali. Tutti i premi sono esenti da tasse. Le estrazioni avvengono il giovedì di ogni settimana, per le settimanali; il secondo giovedì del mese, per le mensili. Le persone possono partecipare, con uno stesso scontrino, a una estrazione settimanale, a una mensile e a una annuale. Partecipano alle estrazioni settimanali tutti gli scontrini raccolti per acquisti nella settimana; alle mensili, tutti quelli raccolti per acquisti nel mese; alle annuali, tutti quelli raccolti per acquisti nell’anno.

Prima della citata Legge di bilancio 2021, erano previsti, per acquisti in contanti e per ogni anno, 7 premi settimanali di 5.000 euro ciascuno, 3 premi mensili di 30.000 euro ciascuno, 1 premio annuale di 1 milione di euro. Per pagamenti digitali: 15 premi settimanali di 25.000 euro ciascuno per il consumatore e quindici premi di 5.000 euro ciascuno per il commerciante; 10 premi mensili di 100.000 euro ciascuno per il consumatore e dieci premi di 20.000 euro ciascuno per il commerciante; 1 premio annuale di 5.000.000 di euro per il consumatore e un premio di 1.000.000 di euro per il commerciante. Come detto, questa legge ha cancellato i premi per i pagamenti in contanti. Si vedrà dunque come saranno articolati quelli con pagamento elettronico. Lo Stato prevede uno stanziamento annuale per pagare i premi di oltre 50 milioni di euro. La vincita è comunicata immediatamente ai vincitori e al negoziante. I commercianti chiedono contributi per l’adeguamento dei loro registratori di cassa alle regole della Lotteria.

Dunque, tutto bello? A prima vista, si direbbe di sì. Il cittadino dà una mano allo Stato nella lotta all’evasione fiscale e lo Stato lo premia. Ma, attenzione. Intanto, l’intera l’architettura della Lotteria dà per scontato che tutti gli italiani siano ormai abili utilizzatori di computer e altri strumenti elettronici, cosa ancora di là da venire. Quindi, molti non potranno partecipare alla Lotteria. Ma c’è un problema, sempre di natura personale, più delicato. I troppi acquisti “tracciati” del compratore/giocatore potrebbero anche inguaiarlo, specie se costosi. Questi acquisti potrebbero infatti farlo ritenere un evasore se incompatibili magari con un reddito minimo dichiarato. Al Fisco nulla sfugge. Potrebbe anche voler chiarire la situazione.

*Carlo Manacorda, Economista ed esperto di bilanci pubblici

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