Editoriali | 08 dicembre 2025, 18:57

Mini Manovre di bilancio: le c.d. “leggi mancia”, cioè ì regalini distribuiti da ministeri (e ministri). Di Carlo Mancorda*

Parallelamente alla Manovra di bilancio, nella più assoluta “riservatezza” parlamentare, si discutono Mini Manovre di bilancio, che resteranno per lo più ignote ai cittadini: le c.d. “leggi mancia”. Ecco cosa hanno finanziato in passato. Sempre molto riservatamente...

Mini Manovre di bilancio: le c.d. “leggi mancia”, cioè ì regalini distribuiti da ministeri (e ministri). Di Carlo Mancorda*

Prosegue la discussione della Manovra di bilancio 2026, quella “grossa e importante”, che stabilisce gli interventi di politica economica che il Governo intende fare nel prossimo anno, con proiezioni anche nei 2027 e 2028. Poi la parola passerà al Parlamento (si fa per dire, se avesse ancora la parola) che dirà la sua. Alla fine, sarà varata la Legge di Bilancio dello Stato 2026 che riguarderà, come detto, anche 2027 e 2028.

Parallelamente a questa Manovra, nella più assoluta “riservatezza” parlamentare, si discutono Mini Manovre di bilancio, che resteranno per lo più ignote ai cittadini: le c.d. “leggi mancia”. La loro presenza nei Bilanci dello Stato da alcuni anni è comunque tale da avergli già fatto meritare una definizione nei Vocabolari della lingua italiana, come diremo dopo.

La Mini Manovra “legge mancia 2025” ha messo a disposizione dei ministeri e dei parlamentari, complessivamente per il triennio 2025-2027, 164 milioni di euro.

Per la Mini Manovra “legge mancia 2026” pare che sarà messo a disposizione dei predetti soggetti qualcosa in più: 100 milioni per tre anni cioè, complessivamente, 300 milioni di euro per il triennio 2026-2028. Ma la cifra definitiva si conoscerà al momento dell’approvazione della Legge di Bilancio 2026.

Legge mancia

Tra i neologismi censiti con riferimento al 2012, il Vocabolario TRECCANI definisce la “legge mancia”: “Legge che, su sollecitazione di singoli parlamentari, finanzia svariati interventi particolari e limitati, da realizzare sul territorio, venendo incontro in particolar modo alle richieste delle realtà amministrative locali più piccole”. E precisa: “Ogni anno, un centinaio di milioni di euro finiscono in mille rivoli a finanziare le opere e gli interventi più disparati anche nei posti più sperduti del Paese: 20 mila euro qua, 30 mila là. Sono i parlamentari a segnalare i progetti da promuovere che poi tutti assieme vanno a formare la cosiddetta «legge mancia»”.

La “legge mancia” compare nel Bilancio dello Stato 2010 (Governo Berlusconi, Ministro dell’Economia e delle Finanze Giulio TREMONTI), e resta anche nel Bilancio dello Stato 2011 con il Governo Monti (Ministri dell’Economia e delle Finanze: prima MONTI e poi GRILLI).

Riappare nel Bilancio dello Stato 2024 con il Governo Meloni come compensazione per non proporre emendamenti alla bozza di Bilancio dello stesso anno. “Più di dieci anni dopo, il governo sembrerebbe intenzionato a proporre lo scambio: voi onorevoli non intervenite sui conti della manovra, noi in cambio vi offriamo un tesoretto per finanziare chi volete, dalle sagre alle rievocazioni storiche, dalle pro loco alle associazioni amiche” (BILLECI M., Per scacciare lo spauracchio Lotito, il governo resuscita il metodo Tremonti: pronta la legge “mancia”, fanpage.it, Politica, 20/10/2023).

Legge mancia 2025

Nel Bilancio dello Stato per il 2025 (L. 207/2024), la “legge mancia” compare all’art. 1, comma 898. Dice la norma: “Nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze è istituito un fondo da ripartire, con una dotazione di 36.967.000 euro per l'anno 2025, di 70.460.000 euro per l'anno 2026 e di 59.780.000 euro per l'anno 2027, finalizzato all'attuazione di misure in favore degli enti locali, alla realizzazione di interventi in materia sociale e socio-sanitaria assistenziale, di infrastrutture, di sport e di cultura da parte di associazioni, fondazioni ed enti operanti nel territorio, di recupero, conservazione e mantenimento del patrimonio storico, artistico e architettonico nonché all'attuazione di investimenti in materia di infrastrutture stradali, sportive, scolastiche, ospedaliere, di mobilità e di riqualificazione ambientale e di interventi riguardanti la messa in sicurezza del territorio, il sostegno economico, il turismo, la celebrazione di eventi, la ricerca e il digitale”.

Anche se la legge prevede che, entro trenta giorni dalla sua entrata in vigore, si provveda alla ripartizione dei fondi (art. 1, comma 900), questa evidentemente per trovare un equilibrio tra tutte le richieste si è conclusa soltanto il 30 maggio 2025 con l’emanazione del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri Adottato il d.P.C.M. di riparto del Fondo per le misure in favore degli enti locali per 167 milioni di euro.

Sono oltre 200 gli enti e le associazioni che riceveranno il regalino (comuni, province, parrocchie, fondazioni, ecc.). La destinazione dei fondi per ciascun Ministero e per la Presidenza del Consiglio dei Ministri è la più varia: micro interventi sul territorio, attività sportive, beneficenza, illuminazione pubblica, giornate delle periferie urbane, ecc. Le somme assegnate sono, prevalentemente, di importo modesto, certamente non sufficienti a coprire i costi rappresentati nella finalità dell’erogazione. Ma forse, ciò che conta, è il pensiero avuto dal parlamentare benefattore.

Curiosità su “leggi mancia”

Sui mezzi d’informazione, talora compaiono curiosità su “leggi mancia”. “La legge mancia asfalta la strada di campagna che porta all’azienda di famiglia di un deputato: 100mila euro per la via sconosciuta alle mappe online” (IURRILLO V., Il Fatto Quotidiano, 12.02.2025).

Asti attacca Alessandria sui fondi della legge mancia: Premiata la città di Molinari.

La polemica di Fiorio, sindaco di Calamandrana ed ex parlamentare del Pd, sui 25 milioni di euro destinati ad Alessandria contro i 150 mila di Asti” (BOTTINO P., La Stampa, 28.11.2025).

Ora non resta che attendere la “legge mancia 2026”.

Carlo Manacorda * Economista ed esperto di bilanci pubblici