Nel 2023 i delitti che colpiscono l’attività d’impresa sono aumentati del 5,6% a livello nazionale e dell’11,8% in Piemonte. L’elaborazione dell’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese ha stimato per il 2023, 24 delitti per ogni 100 imprese.
Tra i reati cui le imprese del Made in Italy sono maggiormente esposte c’è anche la contraffazione: secondo l’ufficio studi di Confartigianato Imprese ne è esposta almeno 1 attività su 4. Sul totale delle imprese esposte, che ammonta in Piemonte a 7.219, il 70,1% è artigiana. Ad essere colpiti da contraffazione sono tessile, abbigliamento pelletteria, prodotti cosmetici, prodotti di elettronica e ottica, giocattoli e gioielleria.
I dati arrivano dal report realizzato dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese dal titolo “La sicurezza in asset per le imprese in una congiuntura dominata dall’incertezza”
I delitti inerenti all’attività d’impresa comprendono furti, estorsioni, truffe e frodi informatiche, delitti informatici, contraffazione di marchi e di prodotti industriali, violazione della proprietà intellettuale, ricettazione, riciclaggio e impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, usura, danneggiamenti e contrabbando. Nel dettaglio i reati in esame sono per il 91,0% composti da
truffe e frodi informatiche (ad esempio il phishing e l’alterazione del regolare funzionamento di un sistema informatico o telematico) e per il restante 9,0% di delitti informatici, in particolare accessi abusivi, danneggiamento mediante apparecchiature, dispositivi o programmi informatici e detenzione e/o diffusione abusiva di codici di accesso.
Non si tratta più solo di grandi aziende o istituzioni. Anche le imprese artigiane piemontesi e torinesi – laboratori, officine, botteghe digitalizzate – sono sempre più esposte alle minacce informatiche. Dal phishing alle truffe via PEC, dai ransomware ai furti di dati, il cybercrime colpisce trasversalmente, senza guardare alle dimensioni dell’impresa.
Nell’ambito del monitoraggio dell’Istat i delitti denunciati dalle Forze di polizia all’Autorità giudiziaria in Piemonte sono stati 89.414, un numero che comprende furti, rapine, estorsioni, contraffazione, violazione della proprietà intellettuale, ricettazione, riciclaggio, usura, danneggiamenti, contrabbando, oltre a reati informatici.
“Quando un’azienda artigiana subisce un attacco informatico il danno è doppio – chiarisce Dino De Santis, Presidente di Confartigianato Torino – per noi che siamo costretti a fermarci ma anche per le grandi aziende per le quali lavoriamo come terzisti, con il rischio di perdere definitivamente il cliente. Purtroppo, i crimini informatici stanno diventando il nuovo business, un mercato destinato, purtroppo, a crescere. Serve una cultura della sicurezza informatica, che parta dalla formazione degli imprenditori e dei lavoratori fino all’adozione di buone pratiche e tecnologie adeguate e accompagnare le imprese in percorsi di consapevolezza, protezione e risposta rapida agli attacchi: la cybersicurezza non è un costo, ma un investimento strategico per la sopravvivenza e la competitività delle imprese artigiane”.
“La contraffazione è un furto di reputazione che colpisce soprattutto le piccole imprese, quelle che con fatica e dedizione costruiscono ogni giorno valore autentico – conclude De Santis -servono controlli più efficaci, ma anche una cultura diffusa della legalità e del consumo consapevole. Difendere l’artigianato del nostro territorio significa proteggere il cuore del nostro sistema produttivo e il futuro di migliaia di imprese oneste.”
lineaitaliapiemonte.it | 16 maggio 2025, 15:20
Aumentano i reati d'impresa, + 11,8%: in Piemonte 24 delitti ogni cento aziende
Dino De Santis, presidente di Confartigianato Torino: «occorre accompagnare le imprese in percorsi di consapevolezza, protezione e risposta rapida agli attacchi: la cybersicurezza non è un costo, ma un investimento strategico per la sopravvivenza e la competitività delle imprese artigiane»
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