Per chi, come me, è cresciuta in #Valsusa e ha conosciuto i tempi d’oro della #sansicario “da bere” è un dolore immenso assistere impotente allo scempio compiuto per e dopo le #olimpiadiinvernali.
Per riassumere (senza timore di smentita) quella di #Pariol era già una pista da sci, con tanto di rifugio gestito da una famiglia del luogo. Ma arrivano le Olimpiadi, o meglio i soldi delle Olimpiadi, e i politici promettono che la pista di bob che verrà costruita tra #cesana e #sansicario sarà un’enorme risorsa per la valle.
Imprenditori scettici (visto che notoriamente sono le partite iva e non i politici a pagare i costi delle strutture) per i costi e il prosieguo, ambientalisti contrari per l’impatto ambientale e il possibile danno di inquinamento per l’ #ammoniaca (che si utilizza per la struttura) ma poco importa: la pista, si fa.
Le olimpiadi sono un mezzo flop, mal gestite, disorganizzate, ma si fanno. La pista, viene usata per le gare.
Ma già l’inverno successivo è un disastro. Promettevano che si sarebbero venuti tutti (ma tutti chi?) ad allenare lì, viene (forse) una mezza volta il principe di Monaco. Il resto è un disastro di predoni e vandali che cannibalizzano il luogo. E, intanto, lì non si scia praticamente più e d’estate resta un gigante morto che osteggia le passeggiate. Si paga anche qualcuno per tentare di sorvegliare e manutenere ma è tutto inutile.
Stessa storia (o poco diversa) i trampolini di #pragelato.
Arriva l’occasione delle nuove Olimpiadi ma niente, nonostante noi si abbia gli impianti viene scelta #Cortina. Avete presente, no, i governanti che usano la testa e, in un Paese come l’Italia già ampiamente indebitato usano le risorse senza creare nuova spesa. Li avete presenti? Io no. E infatti nonostante le strutture già pronte e il tesoretto olimpico, le Olimpiadi non sfiorano nemmeno le strutture olimpiche valsusine la verrano fatte tra Cortina e la Svizzera (bravi, bravi davvero. D’altronde siete quelli che se si parla di nazionalismo date di stomaco…).
E, cosi, dopo le spese per la costruzione e quelle per il mantenimento, adesso “arrivano” 9milioni per lo smantellamento (dal cielo, ovviamente) e poi si ipotizzano altri altri 50 milioni di Euro per ricostruire degli impianti degni di tale nome.
Chissà quando e a quale costo reale (non solo economico) per il territorio.
Beh, potrei dirlo in molti modi ma mi viene solo il più diretto: vergogna. Tutti.