lineaitaliapiemonte.it | 19 febbraio 2024, 17:40

Alla fine i cinesi a Mirafiori li porta Stellantis? Se non puoi fermare l'onda, cavalcala

La possibilità è riportata da Automotive News Europe: Stellantis, dopo le dichiarazioni di disponibilità del governo italiano a produrre auto cinesi in Italia, potrebbe costruire a Mirafiori i veicoli elettrici a prezzi accessibili per il mercato europeo del partner cinese Leapmotor. I sindacati: si portino nuove produzioni a Mirafiori ma basta proclami a mezzo stampa e si pensi a un concreto progetto di piano industriale

Alla fine i cinesi a Mirafiori li porta Stellantis? Se non puoi fermare l'onda, cavalcala

Alla fine sta a vedere che il produttore cinese a Mirafiori ce lo porta Tavares. Così parrebbe a leggere la notizia riportata da Automotive News Europe che oggi sta facendo il giro delle redazioni: “Stellantis potrebbe costruire in Italia i veicoli elettrici del partner cinese Leapmotor”. Una notizia che, sebbene non commentata da Stellantis, non può evitare di suscitare interesse e speranze. L'idea sarebbe, secondo le indiscrezioni, la realizzazione di ben 150mila veicoli elettrici a Mirafiori per un pubblico europeo non disposto a spendere irragionevoli cifre per cambiare auto in linea con la cosiddetta transizione green.

Come riportato anche da Reuters, “lo scorso ottobre la casa automobilistica franco-italiana [Stellantis, ndr] ha acquistato una partecipazione del 21% di Leapmotor in un'operazione da 1,6 miliardi di dollari. Nell'ambito di tale accordo, i due gruppi hanno annunciato una joint-venture, in cui Stellantis avrà il 51%, con i diritti esclusivi per la produzione dei veicoli di Leapmotor al di fuori della Cina.”

D'altra parte, non molti giorni fa , Tavares, in occasione della presentazione dei dati di bilancio 2023 aveva dichiarato: “Se avremo l'opportunità di produrre vetture Leapmotor in Italia lo faremo, se questo dovesse avere un senso dal punto di vista economico”

Alcune fonti di informazione lanciano già il modello previsto: potrebbe essere la TO3, una city car dal costo intorno ai 20mila euro.

Alla fine, le tante dichiarazioni di disponibilità da parte di esponenti del governo ad avere in Italia un secondo produttore di auto, devono aver fatto meditare Tavares: se un secondo produttore ha da esserci , ci sia. Ma sempre, in qualche modo, targato Stellantis.

I commenti dei sindacati sono all'insegna della ricerca di certezze, temendo che si tratti dell'ennesima dichiarazione a mezzo stampa.

Edi Lazzi, segretario Fiom Torino: “In questi giorni si inseguono diverse dichiarazioni, tutte fatte a mezzo stampa. Penso che bisogna fermare questo vortice inutile di parole che lasciano il tempo che trovano. Serve che Stellantis si sieda a un tavolo di trattativa con i sindacati e dica con chiarezza cosa vuole fare, confrontandosi direttamente con i rappresentanti delle lavoratrici e dei lavoratori.

Per Torino è necessaro ottenere al più presto nuovi modelli e volumi produttivi. Noi vogliamo discutere apertamente con il gruppo di quante vetture, quali modelli, con quante persone, quante assunzioni, quali i tempi di messa in produzione.Tutte cose concrete che poi sono le uniche che interessano ai lavoratori. Basta proclami, basta opacità, basta segreti. Non c'è davvero più tempo".

La segretaria Fismic Confsal di Torino, Sara Rinaudo, commenta in merito: “Ad ora si parla solo per indiscrezioni, che divenissero fatti concreti sarebbero ben accolti. Non importa la bandiera, ma la produzione e il continuare a garantire lavoro alle persone del sito di Mirafiori. Inutile ragionare per speculazioni, occorre continuare sulla base di un progetto concreto di piano industriale per Stellantis. Affrontare la transizione è difficoltoso per tutti anche per le grandi multinazionali, per questo è importante non creare fazioni e diatribe tra le Parti in causa, ma lavorare con sinergia e responsabilità”.

Patrizia Corgnati

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