Il 18 luglio Goldman Sachs comunicava che non ci sarà alcun pericolo di una recessione globale.
Il 19 luglio, ieri, la stessa Goldman Sachs ha presentato una trimestrale allarmante in cui si registra il crollo degli utili a causa della svalutazione degli asset immobiliari (fu il motivo della crisi finanziaria globale del 2006) e per la svalutazione della Fintech, società specializzata nel credito al consumo.
Quest'ultima mostra un chiaro segnale di malessere nella catena dei consumi americani, e fa capire che la crisi globale che il giorno prima veniva tassativamente esclusa, in realtà è già cominciata e si preannuncia gravissima.
A scricchiolare infatti sono i due principali pilastri dell'economia americana: immobili e credito al consumo.
Come diceva sempre mia nonna: le bugie hanno le gambe corte e alla fine si scontrano sempre con la realtà di fatti e numeri.
Come Goldman Sachs, presto verranno smascherate anche Istat ed Eurostat, da tempo ridotte a burattini nelle mani dei governi e degli oscuri potentati finanziari: sarà sufficiente che i cittadini invece di dargli ascolto, guardino nel loro portafogli.