Lo scorso 22 ottobre si è insediato ufficialmente l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni. Sono passati 7 mesi dall’insediamento di governo e parlamento e Confartigianato Torino ha ritenuto fosse un buon momento per tracciare un primo bilancio sull’attività svolta attraverso gli “occhi” degli artigiani associati.
“In qualità di Presidente di Confartigianato Torino -afferma Dino De Santis-, la nostra azione sindacale si rivolge in primis verso le scelte di politica territoriale ma, la valenza della nostra economia nel contesto italiano e l’importanza che le azioni di governo a livello europeo e nazionale rivestono, ci portano a dover capire su cosa puntare e dove concentrare la nostra azione di rappresentanza. Ed i risultati sono chiari:l’azione di Governo va nel complesso nella giusta direzione anche nei rapporti con l’Unione Europea ma i nostri imprenditori chiedono scelte più incisive in tema di caro energia, carburanti, materie prime”.
Il sondaggio
Oltre la metà degli artigiani associati a Confartigianato Torino promuove, con qualche riserva, il Governo Meloni: il 10% degli intervistati dà un giudizio molto positivo mentre il 42,2% abbastanza positivo, per un totale di 52,2%.
Entrando poi nel merito dei singoli provvedimenti, gli artigiani si dividono sul giudizio rispetto alle azioni di governo messe in atto sino ad ora per contrastare i problemi economici, (caro energia, caro carburanti, caro materie prime etc). Il 49,1% si dice poco tranquillo mentre il 42,5% esprime un giudizio positivo.
Rimodulazione reddito di cittadinanza: artigiani condividono
Le riforme annunciate vedono una grande aspettativa da parte degli artigiani: un vero plebiscito raccoglie l’abolizione o la rimodulazione, riducendo la platea dei destinatari, del reddito di cittadinanza, sono favorevoli ben il 95,9%. Oltre 6 su 10 (62,4%) condividono invece la riforma fiscale e l’introduzione della Flat Tax.
Scoglio supernobus
Il provvedimento più importante preso di recente dal governo su cui abbiamo chiesto un giudizio riguarda il comparto edile, bonus e superbonus.
La maggioranza degli artigiani 58,6% (ma supera il 90% del solo comparto edile) chiede di risolvere il problema dei crediti incagliati ormai da più di un anno derivanti da opere eseguite in relazione ai Bonus Facciata, Bonus Casa e Superbonus, il 20% auspica che sia ripristinata l'agevolazione nelle varie modulazioni con sconto in fattura e successiva cessione del credito.
“Solo una nuova norma, chiara e definitiva, di agevolazioni fiscali, anche con percentuali ridotte, ma con cessione dei crediti – commenta De Santis - potrà accompagnare i proprietari di immobili verso un significativo efficientamento energetico, sismico e di riqualificazione anche in vista della ratifica della norma europea che chiede entro il 2033 di provvedere in tal senso.”