Editoriali | 23 maggio 2023, 10:56

Juve: dirigenza e squadra sono davvero la stessa cosa? Di Lorenza Morello*

Prima giù di 15 punti, poi di nuovo su di 15, poi giù di 10. Ma come diavolo funziona la giustizia sportiva? Questa sarebbe “lealtà sportiva”? E quanti punti valgono le plusvalenze (che fatte da soli qualcuno deve spiegarmi come si sarebbero potute fare)? Valgono penalizzazioni di 10, 15, 50 punti? C'è una norma specifica? O la pena se la inventano “ad squadram”!? Che senso ha penalizzare la squadra?

Juve: dirigenza e squadra sono davvero la stessa cosa? Di Lorenza Morello*

Sulla recente penalizzazione della Juve Graziani, che tutto può essere fuorché un filo juventino, ha detto una cosa giusta: che senso ha far pagare alla squadra le colpe della dirigenza?

Invece, la Figc ha di nuovo penalizzato la Juve di 10 punti, retrocendendola al settimo posto in classifica, abbastanza per tenerla fuori dalle coppe. E quando ha emanato la sentenza? Quasi con la tempistica delle dirette Facebook in tempo di pandemia, che avvenivano il venerdì sera: a mezz'ora dall'inizio del suo turno di campionato. Prima giù di 15 punti, poi di nuovo su di 15, poi giù di 10. Ma come diavolo funziona la giustizia sportiva? Questa sarebbe “lealtà sportiva”? E quanti punti valgono le plusvalenze (che fatte da soli qualcuno deve spiegarmi come si sarebbero potute fare)? Valgono penalizzazioni di 10, 15, 50 punti? C'è una norma specifica? O la pena se la inventano “ad squadram”!? Altrimenti, sarebbe come condannare un ladro ad una pena senza che la sua azione criminosa fosse regolata dalle norme del diritto penale.

La giustizia ordinaria, lo sappiamo purtroppo molto bene, impiega anni per concludere i processi, quella sportiva della Federazione Gioco Calcio è così sommaria che in poche ore pronuncia la sentenza e condanna “l'imputato”. Che poi, come dice Graziani, non può essere la squadra.

Volevano demolire la Juve? Ci sono riusciti, nove campionati vinti non potevano stare nè in cielo nè in terra. Quello che deciderà l'Uefa non si sa, può darsi che Ceferin giochi la sua carta vincente e si vendichi dell'improvvida uscita di Andrea Agnelli sulla superlega. Ma, in uno stato che si dice di diritto, si può accettare una condanna come vendetta personale?

Se fossi consigliere di John Elkan, da giurista di impresa (e prescindendo da quello di tifosa) gli direi di ritirare immediatamente la squadra da tutti i campionati. Con 9 milioni di tifosi in Italia e 100 milioni nel mondo, un marketing stellare che dà lavoro nell'indotto a migliaia di persone, con i diritti televisivi in gioco, gli stadi dove la Juve va in campo sempre esauriti, il crollo degli abbonati a Dazn dopo la prima penalizzazione, io chiuderei qui la storia gloriosa del club, qualcuno poi farà i conti.

*Lorenza Morello, giurista d'impresa, presidente nazionale Apm

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