Carrello più vuoto, portafoglio anche: è un paradosso solo apparente.Il caro prezzi taglia del 4,7% le quantità di prodotti alimentari acquistate dagli italiani nel 2023 che sono però costretti però a spendere comunque il 7,7% in più a causa dei rincari determinati dalla crisi energetica. È quanto emerge dall’analisi Coldiretti su dati Istat relativi al commercio al dettaglio nel primo trimestre del 2023 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente che evidenzia l’importanza per i bilanci delle famiglie del settore agroalimentare che sarà al centro di Tuttofood.
Coldiretti Piemonte a Tuttofood
Se ne parla oggi a a Tuttofood , manifestazione cui partecipa Coldiretti Piemonte che ribadisce in un intervento dal titolo “I rischi del cibo artificiale” la propria contrarietà agli alimenti in provetta avvalendosi di professori universitari, luminari e tutte le associazioni industriali di filiera.
Vola il cibo “low cost” a scapito della qualità
“La situazione di difficoltà è resa evidente dal fatto che – sottolineano Roberto MoncalvoPresidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale – volano gli acquisti di cibo low cost con i discount alimentari che fanno segnare un balzo del +9,1% nel trimestre nelle vendite in valore, il più elevato tra gli scaffali del dettaglio. Il risultato dei discount evidenzia la difficoltà in cui si trovano le famiglie italiane che, spinte dai rincari, orientano le proprie spese su canali a basso prezzo rinunciando anche alla qualità. Le famiglie vanno a caccia dei prezzi più bassi anche facendo lo slalom nel punto vendita, cambiando negozio, supermercato o discount alla ricerca di promozioni per i diversi prodotti.
“Necessari accordi di filiera”
Occorre – concludono - lavorare ad accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali e alle speculazioni”.