Anche Carlo Freccero, l'uomo della televisione, con intellettuali di livello come i filosofi Massimo Cacciari e Giorgio Agamben, ha partecipato al convegno, snodatosi per l'intera giornata di mercoledì, organizzato dal giurista Ugo Mattei presso l'International University College of Turin dal titolo assolutamente evocativo “Le politiche pandemiche”. Un primo passo verso un movimento organizzato, una piattaforma prepartitica? Certamente in quel contesto si sono sentite voci di alto livello esprimersi in termini liberi e al di fuori dalla narrazione comune.
Dell'intervento di Cacciari abbiamo già dato conto su queste pagine, altrettanto interessante, tagliato sul tema della propaganda, quello di Freccero. E come già aveva detto Agamben, condivide Freccero, “lo stato di eccezione è diventato la regola del nostro tempo. Ma è necessario un pretesto, una falsa bandiera e oggi la falsa bandiera è il Covid”. Ed è una denuncia pesante: “La libertà non c è perché manca la verità. Se ci fosse la verità, tutto, a partire dalle limitazioni della libertà, cascherebbe come un castello. Se diffondiamo la verità la libertà ne conseguirà”. Il punto è, secondo il massmediologo, che le persone che combattono per la libertà lo fanno su piani diversi ma tutto resta su un piano autoreferenziale.
Se ne può uscire con la politica? “Nell'immediato non credo sia possibile un discorso politico. Dovrà essere affrontato ma prima bisogna combattere il nodo dell'informazione. In questi anni l'elettore si è abituato ad una propaganda che non è più legata ad un programma politico ma a tecniche di marketing”. Ovvero, dice Freccero, la propaganda si basa su una serie di enunciati che non fanno riferimento alla ragione dell'elettore ma al suo inconscio. Il chè significa che non è importante se gli enunciati della propaganda non sono verificati: se uno slogan funziona allora è vero.
Ma cos'è la propaganda? “E' l'inganno di uno contro tutti. E' l'arma vincente dell'individuo liberista per competere all'ultimo sangue sul mercato. La propaganda nasce legata al potere”. Quindi da un lato nulla di nuovo sotto il sole, la propaganda c'era anche prima ma oggi siamo di fronte a un fenomeno senza precedenti: “la globalizza ha fatto della propaganda un unico slogan universale capace di esprimere il potere dell'élite del mondo”. Prima una propaganda si scontrava con una propaganda contraria: “Oggi c è un unica propaganda, per questo la sua confutazione appare cosi impossibile”.
Che fare per ripristinare la verità? Può sembrare un paradosso ma, spiega Freccero, per smentire una affermazione falsa, la smentita deve farla chi in qualche modo rappresenta il potere. Secondo la propaganda mainstream tutte le decisioni attualmente adottate dai governi di tutto il mondo vengono prese per il nostro bene. La propaganda deve piegare la volontà del gregge, l'accettazione dei cittadini non è prevista.
Freccero cita Klaus Schwab, direttore del Forum economico mondiale a proposito del covid: lo scopo non è la cura della malattia ma una nuova normalità. Quando si tornerà alla normalità precedente? Mai. Se oggi il potere esce dalla clandestinità è perchè oggi, il potere, si sente forte e invincibile.
C'è tuttavia una speranza: internet ha costruito un archivio enorme, internet è un grosso repertorio di verità a cui chiunque può accedere. Cosi lo stesso potere si deve confrontare con sè stesso, con le sue dichiarazioni o azioni che ha compiuto in passato. E' vero che le élite mirano oggi a esercitare sul gregge un controllo totale e che il transumanesimo mira ad estendere il controllo dall'esterno all'interno del nostro corpo. Ma, paradossalmente, il progresso nella comunicazione degli ultimi decenni ha reso anche il potere più trasparente e la verità circola già oggi su internet, costruita con uno sforzo costante da tutta la comunità. Qual è dunque il problema? “Il problema è raggiungere la maggioranza passiva che segue la tv generalista, che identifica l'autorità con verità e che ritiene l'obbedienza una forma di virtù anziché di tirannide”.