lineaitaliapiemonte.it | 07 novembre 2021, 23:54

Festa Nazionale dell’indipendenza della Polonia a Chivasso, Gavazza (Lega): "Il sacrificio di tanti giovani che credevano nell’indipendenza deve rimanere indelebile”

La Regione Piemonte e Chivasso hanno avuto un significato particolarmente importante per la storia di questo popolo. Nel 2017 è stato sancito il gemellaggio tra le città di Chivasso e Przemysl in Polonia. Il gemellaggio ricorda gli eventi della prima guerra mondiale quando migliaia di soldati polacchi furono presi prigionieri. I più provati morirono e riposano presso il cimitero della frazione Mandria di Chivasso

Festa Nazionale dell’indipendenza della Polonia a Chivasso, Gavazza (Lega): "Il sacrificio di tanti giovani che credevano nell’indipendenza deve rimanere indelebile”

Si sono svolte a Chivasso le celebrazioni annuali della Festa Nazionale dell’indipendenza della Polonia, che ricorre l’11 novembre. All’evento erano presenti l’assessore Pasquale Centin e l’amministrazione comunale, il consigliere regionale leghista del territorio Gianluca Gavazza, il Console Generale della Repubblica di Polonia a Milano Adrianna Siennicka, il Console Onorario della Repubblica di Polonia a Torino, Ulrico Leiss de Leimburg e la Presidente della Comunità Polacca di Torino Elzbieta Grzyb.

La Regione Piemonte e Chivasso hanno avuto un significato particolarmente importante per la storia di questo popolo. Nel 2017 è stato sancito il gemellaggio tra le città di Chivasso e Przemysl in Polonia. Il gemellaggio ricorda il legame storico tra Chivasso e il popolo polacco, in particolare gli eventi della prima guerra mondiale, quando migliaia di soldati polacchi, costretti ad essere inquadrati nei ranghi dell’esercito austro-ungarico, furono presi prigionieri degli Italiani per poi essere liberati e alla fine del 1918, mandati alla Mandria di Chivasso. I più provati morirono e riposano presso il cimitero della frazione Mandria e analogamente presso la Città di Przemysl, cittadina situata nel sud della Polonia, riposano numerosi soldati italiani, morti nei campi di prigionia durante il primo e il secondo conflitto mondiale.

“È difficile per le nostre generazioni parlare di guerra e di indipendenza: la guerra, per fortuna, non l’abbiamo vissuta, nell’indipendenza ci siamo nati e oggi l’indipendenza è così scontata che spesso ci dimentichiamo cos’è - commenta Gianluca Gavazza, consigliere regionale del Piemonte -. Ecco perché a volte viene difficile dare un senso al sacrificio di tanti giovani che credevano nell’indipendenza, nella difesa della Patria e negli ideali di libertà. Ed è per questo che provo un certo imbarazzo per questo tempo, che abolisce i confini e che sembra a volte non rispettare quegli ideali e questi morti”.

“Ricordiamo molti soldati polacchi che combatterono e morirono al fronte, alcuni sono rimasti qui, provati dalle malattie e giacciono nel cimitero della frazione Mandria di Chivasso, accanto ai nostri morti e non sono i loro nomi, per quanto importanti, a segnare il passo, ma è la loro età che deve farci riflettere - evidenzia Gianluca Gavazza, consigliere segretario dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale del Piemonte -. Oggi se ci guardiamo attorno vediamo i loro coetanei che, probabilmente, non sanno quanto sono fortunati, per quanta libertà gli è stata regalata da questi mancati bisnonni. Sarebbe bello, che la nostra società tutta se ne rendesse conto e sarebbe così il modo migliore per ricordarli. Viva l’indipendenza e viva la libertà”.

Redazione

Ti potrebbero interessare anche: