lineaitaliapiemonte.it | 28 aprile 2021, 17:26

“La base produttiva e di sviluppo di Stellantis in Italia è e rimarrà strategica”: Consiglio Comunale aperto sul futuro dell'automotive per Torino

Il deputy chief operating officer Enlarged Europe di Stellantis, Davide Mele: “ L'incontro di oggi rappresenta la chiara volontà del management di Stellantis di continuare l’approccio costruttivo che abbiamo avuto negli ultimi anni con le istituzioni e le parti sociali, con l’intenzione di costruire nel Paese e a Torino un futuro sostenibile per Stellantis”. Appendino: fare sentire la nostra voce per tutelare il settore. I sindacati: bene gli investimenti a Mirafiori ma non bastano a garantire la piena occupazione

“La base produttiva e di sviluppo di Stellantis in Italia è e rimarrà strategica”: Consiglio Comunale aperto sul futuro dell'automotive per Torino

“E' un momento storico, dobbiamo fare sentire la nostra voce su tutti i progetti affinché il governo con le sue politiche industriali e Stellantis, accompagnata dal governo come avviene in Francia, possano tutelare il settore". Con queste parole il sindaco Chiara Appendino ha concluso il consiglio comunale aperto sull'automotive che si è tenuto oggi a Torino alla presenza di Davide Mele, deputy chief operating officer Enlarged Europe di Stellantis e dei rappresentanti sindacali dedicato al futuro e alla salvaguardia dell’automotive.

Mele lo ha ribadito: “«La base produttiva e di sviluppo di Stellantis in Italia è e rimarrà strategica. Non ci siamo fermati con gli investimenti, il piano che avevamo disegnato sta continuando nelle modalità previste”. Inoltre, ha ricordato, “gli investimenti avviati intorno al polo produttivo di Torino ammontano a 2 miliardi di euro”. Le rassicurazioni sono passate attraverso una disamina di quanto si sta facendo: «Stiamo sviluppando una nuova trasformazione che parte dal cuore pulsante produttivo del comprensorio con l’obiettivo di consolidare il suo ruolo guida a livello europeo sul fronte dell’elettrificazione. Abbiamo avviato la produzione della nuova 500 elettrica, che è salita in pochi mesi sul podio della sua categoria. È stata disegnata, progettata e industrializzata tutta in questo polo, inoltre stiamo rinnovando la gamma motori delle Maserati Ghibli e Levante, con le versioni ibride. Sempre a Torino stiamo avviando i lavori propedeutici ad adattare le linee per la produzione delle nuove Maserati GranCabrio e GranTurismo, gamme elettrificate rivolte al futuro che arriveranno nel 2022”. E anche l'incontro di oggi, dice Mele, “rappresenta la chiara volontà del management di Stellantis di continuare l’approccio costruttivo che abbiamo avuto negli ultimi anni con le istituzioni e le parti sociali, con l’intenzione di costruire nel Paese e a Torino un futuro sostenibile per Stellantis e per il settore automotive collegato”.

Apertura di credito da parte di Chiara Appendino: “Non è chiaro che cosa accadrà e le preoccupazioni sono legittime. Il nostro è un territorio che ha le competenze e un ecosistema per potere essere al centro dell'evoluzione dell'auto. Abbiamo detto dall'inizio che Stellantis, come tutti i grandi cambiamenti, può essere un'opportunità o un rischio, noi l'abbiamo colta come opportunità e tale deve continuare a esserlo, ma non basta. Dobbiamo fare di più tutti insieme per tutelare il nostro territorio. Dobbiamo tutelare le piccole e medie imprese, ma anche i collaboratori e le collaboratrici che per anni hanno acquisito competenze. Un insieme di risorse materiali e immateriali che abbiamo il dovere morale di tutelare".

Cauti i sindacati. Luigi Paone, segretario Uilm Torino: “Siamo di fronte a un cambiamento, che mette in luce le grandi differenze tra l'organizzazione del lavoro negli stabilimenti italiani e quella dei siti francesi del gruppo. Oggi vediamo i primi effetti della fusione: si pensa a tagliare i costi degli stabilimenti attraverso la riduzione dei servizi invece che a limitare l'utilizzo della cassa integrazione. Abbiamo espresso i nostri dubbi sulle potenziali ricadute per le lavoratrici e i lavoratori in termini di salute e sicurezza. Accogliamo in modo positivo la conferma degli investimenti a Mirafiori, ma siamo consapevoli che non saranno sufficienti a garantire la piena occupazione. Alle istituzioni torinesi abbiamo chiesto di monitorare con più attenzione il processo di fusione in atto, perché anche da questo dipende la salvaguardia dell'occupazione. Il nostro territorio è già passato attraverso un impoverimento del tessuto industriale, non possiamo permettercene altri”.

Edi Lazzi , segretario Fiom Torino, torna a mettere l'accento sulla proposta di una fabbrica di batterie: “Torino è una città in forte crisi economica e sociale determinata soprattutto dal ridimensionamento del suo settore più importante che è l’automotive. Serve un progetto per la nostra città che preveda nuove produzioni di auto, volumi sufficienti e un contesto che incentivi lo sviluppo della nuova mobilità pulita. Ecco perché abbiamo messo l’accento sulla fabbrica di batterie da portare a Torino, bisogna fare sistema, pressione perché quella fabbrica potrebbe offrire garanzie per il lungo periodo sulle allocazioni produttive. Infine, abbiamo chiesto esplicitamente che il Consiglio comunale di Torino, insieme alla Sindaca Chiara Appendino, si mobilitino a tutti i livelli per provare a concretizzare questo progetto. A nostro avviso l’unico in grado di rilanciare l’economia cittadina».

Davide Provenzano, segretario Fim Cisl Torino: " Facciamo fatica a vedere una prospettiva concreta, sono appaena state annunciate 4 settimane di cassa a Meserati. Chiediamo alle parti sociali una interlocuzione con Stellantis preventiva all'annuncio del nuovo piano industriale".



Redazione

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