Editoriali | 06 marzo 2021, 14:08

Scuola italiana: la Dad è la punta dell'iceberg. Di Marco Corrini*

La Dad suona un po' come trasposizione contemporanea dello storico “Non è mai troppo tardi” in onda sulla Rai negli anni '60 quando il maestro Manzi insegnava i rudimenti di scrittura a italiani analfabeti o quasi. Allora l'iniziativa ebbe successo perchè rispondeva alla fame di sapere di un popolo che si vergognava della propria ignoranza. La Dad contemporanea invece mostra tutte le lacune, di qualità e di metodo, della scuola italiana, lacune che già esistono nella scuola in presenza e che la pandemia, come in tanti altri settori, mette inesorabilmente a nudo

Scuola italiana: la Dad è la punta dell'iceberg. Di Marco Corrini*

In quest'epoca di coercizione sanitaria (suona meglio di dittatura) si impone una riflessione seria sulla Didattica a Distanza, altrimenti detta DAD.

Premesso che la vita in comunità é un'esperienza formativa fondamentale ed irrinunciabile per i ragazzi di qualsiasi età, e ammesso che l'isolamento rappresenta un danno generazionale insababile, del quale prenderemo coscienza nel prossimo futuro, concentriamoci sulla DAD.

Mezzo mondo impara a cucinare seguendo i blog più disparati, nei quali grandi chef, ma anche figure improvvisate divenute nel tempo autentiche star, spiegano nei loro blog tutti i segreti della cucina, tradizionale o elaborata che sia.

Ci sono blog per tutti le esigenze, che oltre all'arte dei fornelli, insegnano a fare di tutto: dalla riparazione di una motocicletta, alla preparazione di un esame universitario complesso, fino addirittura alla realizzazione di un sito di e-commerce con tanto di gestione articolata dei data base.

Quasi sempre, questi blog sono assai più facili e comprensibili delle lezioni "scolastiche" degli insegnanti, un po' come il vecchio Bignami di chimica che in poche righe spiegava in modo semplice ed intuitivo, concetti che i nostri professori non riuscivano a trasmetterci.

Questi blog, utili o dannosi che siano, hanno milioni di visualizzazioni, e alla fine risultano efficaci perché hanno il pregio di catturare l'attenzione di chi li guarda per un obiettivo a corto termine.

Tuttavia, riflettendoci bene, essi altro non sono che una DAD.

La differenza sta nel progetto. Il blog istruttivo é finalizzato ad uno specifico argomento ed é concepito per trasmettere informazioni che soddisfano un bisogno, o anche solo una curiosità dell'utente, sviluppando un legame di attenzione tale da tenerlo collegato il piú a lungo possibile, ma comunque breve nel tempo, mentre la DAD non é altro che una lunga ed asettica trasposizione sul web di una normale lezione scolastica, che nella solitudine della propria stanza, diventa ancora più noiosa e soporifera di quella somministrata nelle aule scolastiche.

La DAD comunque, non é neppure una gran novità. Negli anni '60 sono stati tantissimi gli italiani analfabeti che hanno imparato a leggere e a scrivere grazie a "Non é mai troppo tardi", la famosa trasmissione televisiva del maestro Manzi, che altro non era che l'antesignana della moderna DAD. Allora, a decretare il successo di una iniziativa freddamente scolastica fu la naturale fame di sapere del popolo, la vergogna dell'ignoranza, e questo si tradusse in interesse e partecipazione.

Per realizzare quel successo, però, il maestro Manzi adottò lo stesso meccanismo di didattica "a gradini", in seguito implementato nei corsi di inglese del metodo Shenker e nei moderni blog, tesi proprio a dare una gratificazione immediata dalla realizzazione di ogni step. Questo "Metodo" sembra totalmente scomparso dalla scuola italiana.

Metodo a parte, oggi per avere successo, l'interesse lo si deve stimolare, e una fredda lezione scolastica somministrata a distanza, per di più senza l'interattività di classe, risulta quasi sempre deprimente.

Hanno ragione i ragazzi che vedono nella scuola a distanza un evidente degrado della qualità dell'istruzione italiana (peraltro già non eccelsa anche nella sua forma "in presenza").

Hanno, però, ragione anche gli insegnanti che con croniche carenze formative, sopratutto sul piano pedagogico, si ritrovano ad affrontare in emergenza un nuovo sistema di insegnamento nel quale proprio le componenti pedagogiche e psicologiche sono fondamentali e si fondono con nuove tecniche comunicative alle quali il corpo docente italiano é totalmente impreparato.

DAD o non DAD, le tecniche comunicative sono un patrimonio indispensabile per un buon insegnante, ben di più della conoscenza della materia che insegna, e questa é forse la lacuna più evidente della scuola italiana.

Tutti noi abbiamo avuto nella nostra vita un insegnante "speciale", quello che non ci stancavamo mai di ascoltare, quello che quando suonava la campanella non volevamo che lasciasse l'aula. Ebbene, quel docente era dotato di capacità comunicative naturali, quelle doti che fanno la differenza tra un grande insegnante e un mediocre lavoratore dello Stato. Sono doti che se non si posseggono naturalmente, si possono apprendere e dovrebbero essere il corredo obbligatorio per chiunque scelga di fare dell'insegnamento, la propria professione e sopratutto la propria missione. Il vero problema é che l'aspetto comunicativo, se non in rari casi, non viene tenuto in nessun conto nel processo formativo dei docenti e questa lacuna diventa ancora più grave in epoca di DAD.

I programmi ministeriali poi non aiutano, perché al di fuori dell'ambito specialistico, sono tutti orientati al raggiungimento di una cultura generale di tipo mnemonico in piani a medio lungo termine, mentre altrove si preferiscono metodi a step successivi tesi a sviluppare la cultura generale per via deduttiva, con processi più coinvolgenti, gratificanti e sopratutto piú efficaci, gli stessi metodi che usava 60 anni fa il maestro Manzi.

La DAD non ha fatto altro che mettere a nudo tutte le carenze della scuola italiana, dal Ministero al corpo docente, un comparto che richiede una urgente ed imprescindibile riforma radicale per tutti i livelli di studio, a partire dagli uomini e donne che lo compongono.

*Marco Corrini, analista di marketing e scrittore

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