lineaitaliapiemonte.it | 23 luglio 2020, 12:01

Università, Chiorino: “Gli elementi socialmente pericolosi non devono poter accedere ad alcun sussidio”

Operazione della Polizia di Torino con 19 misure restrittive nei confronti di militanti di Askatasuna, anarchici e studenti dei collettivi universitari, responsabili, a vario titolo, dei reati di rapina, resistenza a pubblico ufficiale, minaccia ad incaricato di pubblico servizio, violenza privata e danneggiamento, aggravati. I fatti si riferiscono allo scorso 13 febbraio, quando, in occasione di un volantinaggio effettuato da esponenti del FUAN sulla tematica delle Foibe all’esterno della Palazzina Einaudi, una quarantina di antagonisti e studenti aveva circondato i reparti mobili della Polizia di Stato posti a tutela dei giovani del FUAN, mentre una decina di facinorosi si era introdotta all’interno del plesso universitario sfondando la porta di accesso dell’aula “Paolo Borsellino” assegnata ai rappresentanti del FUAN, danneggiando diversi arredi.

Università, Chiorino: “Gli elementi socialmente pericolosi non devono poter accedere ad alcun sussidio”

«L’operazione condotta stamane dalle Forze dell’Ordine nei confronti di alcuni antagonisti che, nello scorso febbraio si erano resi protagonisti dei gravi disordini presso la Palazzina Einaudi dell’Università degli Studi di Torino, conferma la pericolosità sociale di questi elementi che non devono, a maggior ragione, beneficiare di alcun sussidio da parte della Regione o di qualsiasi altro Ente, essendo loro i primi a dimostrare, con la violenza delle loro azioni, il disprezzo per la cosa pubblica».

E’ il commento dell’assessore regionale al Diritto allo Studio Universitario, Elena Chiorino, dopo che stamane la Digos di Torino ha eseguito numerose misure cautelari, tra arresti domiciliari, divieti di dimora e obblighi di firma. «Ribadisco con forza la nostra posizione - prosegue Chiorino - certa che non potrà che essere condivisa dai Magnifici Rettori dei tre Atenei piemontesi, che lavorano con grande impegno per rendere il livello accademico del nostro territorio una vera e propria eccellenza: i delinquenti, i violenti e chi con la forza tenta di impedire ad altri di esprimere le proprie legittime idee non solo non hanno diritto a borse di studio o incentivi, ma non dovrebbero nemmeno trovare spazio all’interno delle Università pubbliche. Enti, va ricordato, finanziati con le tasse degli studenti e di tutti noi, che questi signori non hanno alcuna remora a devastare, mettendo anche in pericolo l’incolumità delle Forze dell’ordine costrette ogni volta a intervenire. A loro va il mio particolare ringraziamento».

Redazione

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