lineaitaliapiemonte.it | 26 giugno 2025, 11:46

I mercati di Torino sono in crisi, il sindacato ambulanti Goia protesta davanti a Palazzo civico il 7 luglio

Lunedì 7 luglio alle 16 gli ambulanti del Goia scendono in piazza davanti al Comune per denunciare la situazione di crisi dei mercati cittadini colpiti da una molteplicità di problemi: dai lavori pubblici alla mancanza di sostegno economico, dalle carenze igienico-sanitarie all'allarme sicurezza

I mercati di Torino sono in crisi, il sindacato ambulanti Goia protesta davanti a Palazzo civico il 7 luglio

Il GOIA (Gruppo Organizzato Indipendente Ambulanti) preannuncia una mobilitazione pubblica lunedì 7 luglio alle 16 , in piazza Palazzo di Città a Torino, per denunciare la grave situazione in cui versano i mercati della città di Torino: “Da anni assistiamo a promesse puntualmente disattese, afferma il sindacato, incontri istituzionali senza esiti concreti, dichiarazioni non seguite da fatti. Oggi basta”.

I problemi più gravi

“I mercati torinesi sono allo stremo”, afferma Giancarlo Nardozzi, responsabile del Goia, sindacato ambulanti. I fattori sono diversi e concorrono tra loro a rendere la situazione sempre più pesante: lavori pubblici mal gestiti, assenza di sostegni economici, gravi carenze igienico-sanitarie, problemi di sicurezza e cosiddetta microcriminalità che significa non poter lavorare in sicurezza e tranquillità. “Le nostre proposte, presentate in tutte le sedi – assemblee di categoria e tavoli tecnici comunali –, non sono state ascoltate”, ribadisce il sindacato, che elenca alcune delle richieste tuttora senza risposta: “Abbiamo richiesto interventi urgenti per i battitori di seconda rotazione e segnalato criticità in corso Brunelleschi, via Di Nanni, piazza Benefica,Porpora,Santa Rita,Madama Cristina e altre aree. In corso Brunelleschi abbiamo proposto l’ampliamento dei posteggi da 5 a 6 metri, accettata da oltre il 90% degli operatori. Il Comune però esige adesione al 100% e avanza bandi che rischiano di andare deserti, condannando il mercato”.

I disagi dei “lavori in corso”

C'è poi l'annoso problema dei lavori in corso che hanno ognuno, rispetto al territorio, la proprio specificità.Ecco i punti più critici elencati dal Goia:

Baltimora: i lavori procedono mentre il mercato è in piena attività, con evidenti disagi.

Guala: cantieri completamente fermi, nessuna ripartenza in vista.

Nitti: colonnati rubano energia, costi ricaduti sugli ambulanti.

Vigliani: i lavori non sono ancora iniziati, rendendo impossibile rispettare i tempi di consegna previsti per il mercato in piazza Bengasi.

Santa Giulia: spostamenti non concertati, caos organizzativo.

A Porta Palazzo, odori insopportabili e blackout non gestiti impediscono l’allestimento dei banchi. Il CISM fallito ha lasciato decine di mercati con un debito da 900.000 € .

Nei mercati periferici:

Foroni: nessuna condizione minima di sicurezza.

Corso Cincinnato: cadute quotidiane per pavimentazione rovinata.

Corso Palestro: lavori di piantumazione a metà trasformano l’area in palude nei giorni di pioggia.

Don Grioli: corrente inutilizzabile e pavimentazione mal rifatta.

Manca l'ascolto

Afferma ancora Nardozzi: “Abbiamo anche proposto eventi per aumentare clienti e lavoro, ma neanche queste idee sono state ascoltate, ignorate senza confronto. Potrei andare avanti per ore, elencando criticità in ogni mercato: il problema esiste in ogni angolo, ma nessuno ascolta. Non tolleriamo più che i fiorai siano ostacolati dagli abusivi né che chi chiede soluzioni venga ignorato o penalizzato. La collaborazione c’è stata, ma senza alcun risultato concreto”.

Le richieste il 7 luglio

Per questo, il 7 luglio 2025, il GOIA manifesterà davanti al Comune di Torino, chiedendo:

1.⁠ ⁠Un tavolo di confronto concreto, con il Sindaco presente.

2.⁠ ⁠Interventi immediati per la sicurezza, la pavimentazione, la corrente e l’igiene in ogni mercato.

3.⁠ ⁠Chiarezza sui lavori pubblici in corso – tempi, costi, impatto sulle attività.

4.⁠ ⁠Eventi e iniziative aggiuntive per rilanciare presenza e fatturato degli ambulanti.

“Le nostre piazze non possono diventare luoghi di degrado, criminalità e disoccupazione. Non siamo in fantasia: è la realtà davanti agli occhi di tutti”. Ora la palla passa a Palazzo Civico.

Redazione