Le attività dello stabilimento si esauriranno entro agosto, dopodiché inizierà la riconversione del sito, che in precedenza produceva escavatori, in un polo logistico 4.0.
L’intesa prevede un percorso formativo che inizierà a febbraio 2021. Nel frattempo, su base volontaria e a seconda dell’andamento del mercato, i lavoratori potranno andare in distacco presso altri stabilimenti del gruppo. Su questo, l’accordo prevede una “corsia preferenziale” per le lavoratrici e i lavoratori monoreddito.
Il documento siglato oggi, che ratifica l’intesa del marzo scorso raggiunta a livello nazionale, trova anche una soluzione per i 60 esuberi dichiarati dall’azienda nel sito torinese, che saranno gestiti attraverso percorsi di ricollocazione all’interno del gruppo o di accompagnamento verso la pensione. Il documento prevede infine una verifica bimestrale con l’azienda, che sarà gestita dalla Rsa, per monitorare l’evoluzione della situazione e il rispetto degli accordi.
Dichiarano Luigi Paone, segretario della Uilm di Torino, e Sergio Di Ruzza, responsabile Cnh per la Uilm torinese: “È un buon accordo, che garantisce l’occupazione di tutti i lavoratori senza lasciare indietro nessuno. Sarà nostro compito vigilare affinché il percorso di riorganizzazione venga portato a termine nei tempi e con le modalità previste”.