Editoriali | 18 febbraio 2020, 17:48

Il taxista e l'ingegnere: per chi suona la campana? Di Federico Rolando*

“Le auguro di essere prossimo alla pensione”, dice l'ingegnere che sta lavorando al progetto di guida autonoma in una nota multinazionale. “Tra l'altro è inconcepibile che nel 2020 ci sia un portantino che io pago per portarmi da un posto all'altro, non è etico. Lo vede? Non abbiamo incrociato una sola auto con più di una persona a bordo, tutto ciò non è più concepibile". Il taxista risponde, e c'entra Amazon e Chiara Ferragni. E l'ingegnere finisce la corsa con molte meno certezze. Perchè, prima o poi, la campana potrebbe suonare anche per te

Il taxista e l'ingegnere: per chi suona la campana? Di Federico Rolando*

Ieri ho portato un ingegnere di una nota multinazionale che a Torino sta perseguendo il progetto sulla guida autonoma. Parlando del più e del meno mi augurava di esser prossimo alla pensione, perché "tempo due o tre anni" per la precisione "tempo che si formi un quadro normativo mancante" e la guida autonoma avrebbe spazzato via la mia attività. "D'altronde è una questione etica" mi ha detto, "e' inconcepibile che nel 2020 ci sia un portantino (mi ha chiamato proprio così) che io pago per portarmi da un posto all'altro, non è etico" e giù di magnificazioni sugli effetti positivi sul traffico, sul trasporto merci su gomma e via discorrendo. "Lo vede? Non abbiamo incrociato una sola auto con più di una persona a bordo, tutto ciò non è più concepibile".

La mia replica è stata pacata, ma qualche certezza gliel'ha smossa. Partendo dalla fine e accantonando l'etica se no mi incazzavo di brutto, il fatto che le auto girino con una sola persona a bordo si chiama "libertà di spostamento", ma soprattutto libertà "individuale" ha presente quella cosa che ha a che fare col libero arbitrio? Libertà di "proprietà, di qualcosa di mio" perché, vede signore, magari al cittadino piace potersi muovere con qualcosa di proprio senza dipendere da altri, perché dipendere vuol dire anche "essere controllati" e se durante il tragitto dal punto a al punto b gli viene voglia di fare una deviazione, può farla, se vuole fermarsi per grattarsi una palla perché ha l'hobby di grattarsi le palle, non deve chiedere conto ad altri e lo fa. Lo stesso dicasi se vuole prendersi un caffè, o andare in montagna.

Conosco il progetto, inizialmente sarà teso ad ingoiarsi il trasporto pubblico, proprio attraverso un "quadro normativo" addomesticato, poi verrà il trasporto su gomma e via un'altro comparto di lavoratori e solo alla fine, il traffico privato si troverà accerchiato e costretto ad abdicare.

Resta da vedere cosa faranno questi immensi numeri di lavoratori, dove li mettiamo, tutti a impacchettare prodotti da Amazon col tempo contato per pisciare?

Lo so, mi dirà che l'innovazione ha un costo, magari lo stesso che sta pagando la Finlandia che ha azzerato l'uso del contante attraverso quello esclusivo della moneta elettronica ed in cui il "singolo cittadino" si trova sovraindebitato perché senza contante ha perso la "percezione del valore dei soldi", il prodotto? Un intero popolo tenuto al guinzaglio dai cravattari delle banche, bel futuro vero? In ultimo, prima di lei, io questo discorso l'ho sentito fare anni orsono da altre categorie che si sentivano "al sicuro" lavorativamente parlando e che quindi pensavano di poter pontificare sul mio lavoro rimanendone esenti, stesse identiche affermazioni: "L'innovazione ha un costo". Adesso anche loro si trovano a lavorare per pochi spiccioli, scrivendo articoli pagati un tot al kilo e sono diventati dei lavoratori precari. E magari tra questi vi sono dei grandi talenti che resteranno inespressi o cercheranno un altro lavoro.

Ma il bello è che anche il suo di lavoro è già in forse da oggi, caro ingegnere, e lei oltre a non rendersene conto, contribuisce alla sua distruzione. Il cliente a questo punto si è fatto più attento (quando gli tocchi il giardinetto, funziona così) e mi ha chiesto perché lo affermavo. Semplice mio caro giovane, non so se se ne rende conto, ma esistono mestieri, veri e propri lavori, che fino a tre secondi fa avrebbero fatto ridere tutti, ma che oggi si chiamano: youtuber, influencer, videomaker etc, etc. Una miriade di "non lavori" che non solo stanno soppiantando quelli tradizionali, ma che fanno guadagnare un sacco di soldi in più, anche del suo bel lavoro da ingegnere, che una volta realizzata la guida autonoma, potrebbe perdere perché anche lei, come ha detto di me, non servirà più a niente, quindi speri vivamente che vi siano ancora a lungo i "portantini" come me, perché morto il servizio pubblico, saranno cazzi amari per tutti, si fidi e fanno 13,50, grazie.

*Federico Rolando, portavoce nazionale Federtaxi