lineaitaliapiemonte.it | 24 novembre 2025, 12:25

Crisi dell'autotrasporto, per Confartigianato Piemonte l'aumento delle accise sul diesel farà aumentare i costi

Giorgio Felici, presidente di Confartigianato Imprese Piemonte: «Correggere subito l’articolo 26, quello sul gasolio professionale non è un credito di favore, ma un riconoscimento stabilito per legge»

Crisi dell'autotrasporto, per Confartigianato Piemonte l'aumento delle accise sul diesel farà aumentare i costi

Tra i crediti non più compensabili dal 1° luglio 2026 rientra il rimborso delle accise sul gasolio professionale. Giovanni Rosso, presidente autotrasporto Confartigianato Imprese Piemonte: «Con l’aumento delle accise aumenteranno i costi aziendali e dunque anche i costi di trasporto, l'Italia paga le accise più alte d’Europa»

TORINO - Confartigianato Trasporti Piemonte rilancia l’allarme lanciato dalla federazione nazionale di Confartigianato Trasporti sull’articolo 26 del Ddl Bilancio 2026, che blocca la compensazione dei crediti d’imposta e colpisce duramente il settore dell’autotrasporto merci per conto terzi.

Un provvedimento che, se confermato, avrà ricadute pesantissime anche in Piemonte, dove operano 3mila micro e piccole imprese dell’autotrasporto merci, spesso a carattere familiare, che rappresentano l’ossatura logistica della manifattura regionale.

Tra i crediti non più compensabili dal 1° luglio 2026 rientra infatti il rimborso delle accise sul gasolio professionale. La misura bloccherebbe la compensazione di quasi 1,8 miliardi di euro a livello nazionale.

Numeri che, tradotti sul tessuto locale, rischiano di generare una vera emergenza finanziaria. Un esempio concreto: una società di persone che utilizza tre mezzi con un consumo medio annuo di circa 88.000 litri, ha diritto ad un rimborso pari a 0,229/lt, quindi di circa 19.000 euro.

«Il rischio concreto è che migliaia di imprese piemontesi debbano versare immediatamente i contributi previdenziali e assistenziali, attendendo poi tempi lunghi per ottenere il rimborso del credito delle accise. - Commenta Giovanni Rosso, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte Trasporti - Un meccanismo che “capovolge” la logica del credito d’imposta e che, di fatto, mette in sofferenza le imprese più piccole, quelle che trainano la logistica locale. La misura, così com’è, non colpisce i frodatori, ma scarica la carenza di cassa e la complessità dei controlli sulle imprese oneste che vantano un credito certo e previsto dalla legge. Chiediamo, pertanto, che l’articolo 26 venga abrogato o che venga introdotta una deroga specifica per il credito maturato sull’uso del gasolio professionale, escludendolo dal divieto di compensazione».

Confartigianato Imprese Piemonte si oppone, ancora, all'aumento delle accise sul gasolio previsto dalla Legge di Bilancio 2026, che scatterà dal 1° gennaio 2026 con un incremento di 4 centesimi al litro. L'aumento aggraverà i costi di gestione per circa 4,2 milioni di veicoli commerciali, mettendo a rischio la competitività delle imprese artigiane.

«Le categorie sotto le 7,5 tonnellate (4,2milioni di veicoli a livello nazionale) che non hanno diritto al rimborso delle accise hanno un ulteriore balzello di aumento di costi non rimborsato (da aumento 4,5 cent euro/litro a partire dal 1 Gennaio 2026 sul gasolio) – aggiunge Rosso – Voglio ricordare come le accise in Italia siano le più alte d’Europa (25% in più della media europea). Tra gli aumenti che colpiscono le aziende ci sono anche le assicurazioni che nell’ultimo biennio sono aumentate dal 10% al 30%».

«In Piemonte la maggioranza delle imprese dell’autotrasporto sono micro aziende con uno o due mezzi – conclude Rosso - non stiamo parlando di grandi imprese, ma di famiglie che tengono in piedi la logistica del nostro territorio. Bloccare la compensazione del credito sulle accise significa togliere ossigeno a chi lavora onestamente e in maniera regolare. Una misura del genere rischia di mandare in crisi centinaia di imprenditori, proprio mentre i costi di carburante, manutenzioni e assicurazioni continuano a crescere, per non parlare delle continue modifiche normative (in particolare quelle in materia di sicurezza), della carenza di personale e delle commesse che continuano a diminuire».

«Chiediamo con forza che il Parlamento intervenga subito: quello sul gasolio professionale non è un credito di favore, ma un riconoscimento stabilito per legge. - Commenta Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte - Escluderlo dalla compensazione vorrebbe dire penalizzare ingiustamente un intero settore che garantisce ogni giorno rifornimenti, consegne e mobilità alle nostre aziende».