Editoriali - 22 novembre 2025, 08:40

La vergogna del test di medicina

Foto dei quiz che circolavano sui social a test in corso, segnalazioni di irregolarità, Google Trend che mostra, la notte prima della prova, picchi di ricerche su termini scientifici che poi, guarda caso, si ritrovano nelle domande. I (tanti) dubbi sul famigerato test per l’ingresso a medicina, nuova versione in cui, gattopardescamente, tutto deve cambiare perchè nulla cambi, anzi, possibilmente, peggiori

La vergogna del test di medicina

Dove vogliamo andare? Dove pensiamo di riuscire ad andare se non siamo in grado di garantire le basilari regole di correttezza per sostenere un test di accesso ad una facoltà universitaria?

Possiamo solo andare a sbattere.

Controlli inadeguati

Ci stiamo evidentemente riferendo al famigerato test per l’ingresso a medicina, nuova versione in cui, gattopardescamente, tutto deve cambiare perchè nulla cambi, anzi, possibilmente, peggiori.

Arriviamo subito al punto. E' stato detto e ripetuto da centinaia di aspiranti medici sui social, e ormai ripreso da tutti i mezzi di informazione, difficile continuare a dubitare: i controlli sulle modalità di svolgimento del test edizione 2025, il primo nella nuova versione, sono apparsi inadeguati, insufficienti e superficiali.

Le foto dei test sui social

A test in corso, hanno cominciato a girare su varie piattaforme foto dei test stessi realizzate evidentemente da qualche candidato la cui intelligenza mette a dura prova la fiducia nei nostri futuri camici bianchi. Ma non è neppure questo il problema. Sorge infatti spontanea la domanda: in quanti, tra i 55mila partecipanti, hanno potuto usare il telefono o lo smartwatch o qualche altro device per risolvere i quiz? Siamo sicuri che, come afferma algidamente il Ministero, si tratti di pochi casi isolati?

In quanti hanno potuto copiare?

E sì perché dal Ministero ammettono l’accaduto, (che, d'altra parte, sta lì nero su bianco in gruppi WhatsApp, Telegram, eccetera) ma sostengono che "saranno individuati i responsabili e ripristinato il pieno rispetto delle procedure previste", incluso l’annullamento della prova dove per “annullamento della prova” si intende di annullare la prova per gli eventuali responsabili. Considerando tuttavia che, come detto, tali foto hanno girato su gruppi di centinaia di membri, e quindi, presumibilmente, hanno reso possibile copiare la soluzione dei test ad un numero indefinito di partecipanti, affermare che “saranno individuati i colpevoli”, è da ritenersi eticamente sufficiente?

I test di tutti gli altri che hanno avuto la possibilità di copiare, quelli li riteniamo validi?

E coloro che non hanno copiato li escludiamo da Medicina ma ne premiamo l’onestà con una medaglia al merito al valor civile?

Insomma è stato un disastro.

Una soluzione (per la prossima volta)

Quando, senza scomodare metodi da servizi segreti, era sufficiente far inserire in una busta sigillata, con sigillo controllabile a fine compito, gli ausili elettronici. Lo suggeriamo così a gratis, per la prossima volta.

E, attenzione, tutto questo a non voler pensar male.

Cosa dice Google Trend

E sì, perché secondo quanto riporta il sito Open, esaminando i dati di Google Trend, risulterebbe che si sia verificata un’impennata di ricerche in ore antelucane, alla vigilia del test, su termini che di solito sono ben poco gettonati. Ad esempio “Tim 23”, poi presente nel test di biologia, o la parola “amminoacil-Trna” o “legame ione ammonio”, termini anch’essi contenuti nei test, risulterebbero essere stati ricercati tra le quattro e le otto di mattina. Capite bene che nessuna persona sana di mente va cercando l’amminoeccetera nel cuore della notte. Se poi diverse persone l’hanno fatto, o ci sono gli estremi per un Tso collettivo oppure Houston, abbiamo un problema.

Che, contrariamente a quanto detto candidamente dalla ministra Bernini, non si risolve affatto semplicemente annullando le prove dei pirla che hanno pubblicato le foto dei test.

Studenti (onesti) scoraggiati

Ripetiamolo ancora: un disastro, senza considerare la totale perdita di fiducia nelle istituzioni e lo scoraggiamento dei ragazzi che hanno passato mesi a studiare un programma amplissimo e hanno fatto il quiz rispettando le regole.

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Nessun rischio di annullamento delle prove”

La presidente del Crui, Conferenza dei Rettori dell’Università Italiane, Laura Ramaciotti, tiene il punto: “Non c’è alcun rischio di annullamento delle prove”. E ancora: “Rispetto alla mole di candidati è stato riscontrato un numero di irregolarità marginali”.

Sarà ma le numerosissime segnalazioni indicano che qualcosa non è andato per il verso giusto e non ha senso che vengano ignorate.

Checchè ne dica la ministra e la Crui, l’impressione è di un gran pasticcio in cui come al solito a rimetterci sono le persone oneste.

Che vergogna.

Patrizia Corgnati

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