lineaitaliapiemonte.it - 18 novembre 2025, 10:01

Transizioni e generazioni a confronto, CNA riflette su come cambia il rapporto con il lavoro

Giovanni Genovesio: «Cna Piemonte conferma il proprio impegno nel promuovere momenti di ascolto e di dialogo, con l’obiettivo di accompagnare le imprese»

Transizioni e generazioni a confronto, CNA riflette su come cambia il rapporto con il lavoro

TORINO - L'assemblea annuale di CNA Piemonte quest’anno ha messo al centro del dibattito il tema delle transizioni digitale, ecologica e sociale che stanno ridisegnando il mondo delle imprese e del lavoro.

Sono intervenuti durante i lavori Giovanni Genovesio, Presidente CNA Piemonte; Andrea Tronzano, Assessore alle Attività Produttive della Regione Piemonte; Paolo Bertolino, Segretario Generale Unioncamere Piemonte; Marco Borgione Responsabile Territoriale Sviluppo Nord Ovest Unicredit.

Il focus dell’Assemblea è stato dedicato ai dati dell’VIII Osservatorio Micro e Piccole Imprese CNA Piemonte dati che offrono un quadro interessante delle differenze generazionali nel modo in cui giovani e senior percepiscono il lavoro, le opportunità di carriera e il rapporto con le imprese. Ne è emerso un divario valoriale e culturale che le aziende non possono ignorare se vogliono attrarre e trattenere talenti, in un contesto in cui «le imprese faticano a trovare personale disponibile».

Flessibilità e adattamento

Alla domanda su come le imprese dovrebbero organizzare il lavoro:

    • Il 36,4% dei giovani ritiene che l’azienda debba adeguarsi alle esigenze dei collaboratori, contro il 19,7% dei senior.

    • La maggioranza, tuttavia, (59,3% giovani, 68,2% senior) auspica un equilibrio tra esigenze aziendali e personali.

    • Solo una piccola quota (4,4% giovani, 12,1% senior) pensa che spetti ai lavoratori adattarsi completamente.

Il messaggio è chiaro: entrambe le generazioni chiedono dialogo e flessibilità, ma i giovani mostrano un’aspettativa più marcata di personalizzazione delle condizioni lavorative.

Valori, impegno e meritocrazia

Sul piano dei valori, il divario si fa più netto:

    • I senior attribuiscono maggiore importanza a concetti tradizionali come doveri (92,9% vs 77,5%), gavetta (81,9% vs 56,2%), pazienza per la carriera (85,9% vs 68,5%) e accettazione dei compiti meno gratificanti (68,5% vs 53,1%).

    • Anche sul tema dell’impegno (“nulla è dovuto”), i senior mostrano un senso del dovere più forte (75,2% contro 60,5%).

Si evidenzia così un diverso approccio culturale: i senior incarnano valori di stabilità e sacrificio, mentre i giovani cercano realizzazione personale, senso e riconoscimento immediato.

Motivazioni e leve di attrazione

Le priorità che orientano le scelte lavorative mostrano interessanti sfumature:

    • Retribuzione meritocratica: 46,7% giovani, 52,8% senior.

    • Contenuti stimolanti del lavoro: 40,7% vs 43,7%.

    • Benefit più importanti per i giovani (38,2% vs 33,5%), così come smart working (26,5% vs 14,8%) e vicinanza casa (32,5% vs 21,7%).

    • Formazione continua più sentita dai senior (44,9% vs 36,4%).

    • Percorso di carriera più rilevante per i giovani (33,5% vs 28,9%).

    • Inclusione sociale e appartenenza: i giovani più sensibili all’inclusione (29,9% vs 18,8%), i senior più legati al senso di appartenenza (36,5% vs 30,8%).

In sintesi, i giovani cercano flessibilità, stimoli e valori, mentre i senior valorizzano stabilità, formazione e meritocrazia.

Propensione al cambiamento

Un dato emblematico: il 49,2% dei giovani dichiara di essere pronto a cambiare lavoro, contro il 36,1% dei senior. Segno che i giovani sono più mobili e meno fidelizzati: se non trovano stimoli, equilibrio vita-lavoro e crescita, sono pronti a ripartire altrove.

«Questa fotografia – sottolinea Giovanni Genovesio, presidente CNA Piemonte – mostra due culture del lavoro che non devono contrapporsi, ma dialogare. I senior rappresentano la memoria e la solidità del sistema produttivo, mentre i giovani portano energia, creatività e nuove priorità. Le imprese devono imparare a valorizzare entrambe le dimensioni».

«Per questo – aggiunge Delio Zanzottera, segretario Regionale CNA Piemonte – la sfida non è solo trovare personale disponibile, ma ripensare l’organizzazione del lavoro: più flessibilità, percorsi di crescita, formazione continua e un clima aziendale aperto al confronto generazionale. Solo così esperienza e innovazione possono coesistere».

A rendere ancora più significativa questa giornata in cui il tema è la transizione è stata la partecipazione di studenti provenienti da diversi percorsi di studio (Lorenzo Cazzola, magistrale in ingegneria Renewable energy Systems, Elisa Conrado Its elettronica ed elettrotecnica, Triennale Scienze dell’educazione;  Lucrezia Ferrara, dottoranda in ingegneria gestionale e della produzione industriale e Mathias Gamba, Amin Tonti e Matteo Vitale di Engim) chiamati a dialogare sul proprio futuro. Un incontro per riflettere insieme su come costruire il futuro del lavoro, dell’impresa e del territorio. 

CNA Piemonte – conclude il presidente Giovanni Genovesio - conferma così il proprio impegno nel promuovere momenti di ascolto e di dialogo, con l’obiettivo di accompagnare le imprese nei cambiamenti in atto e creare un ponte tra mondo produttivo, istituzioni e nuove generazioni. Perchè la transizione è veramente una porta di accesso o meglio un ponte per il nostro futuro.

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