lineaitaliapiemonte.it | 22 ottobre 2025, 09:11

Allarme burocrazia per le Pmi, Torino al terzo posto con 2,2 miliardi di costi annui per la gestione dei rapporti con le Pa

Dino De Santis, presidente di Confartigianato Torino: «Da sempre chiediamo che la semplificazione degli adempimenti a carico degli imprenditori passi attraverso la previsione di una sola istanza, una sola piattaforma informatica, una sola risposta e un solo controllo»

Allarme burocrazia per le Pmi, Torino al terzo posto con 2,2 miliardi di costi annui per la gestione dei rapporti con le Pa

La cattiva burocrazia impatta enormemente sulla quotidianità delle imprese italiane, ma ci sono territori sui quali il problema grava in modo più pesante.

TORINO - Nel report diffuso dalla CGIA di Mestre viene stimato il costo annuo che la cattiva burocrazia incide sulle imprese. L’esito del report ha quantificato in 57,2 miliardi di euro il costo annuo sostenuto dalle imprese italiane per la gestione dei rapporti con la Pubblica amministrazione.

Le città più penalizzate sono quelle con un numero maggiore di imprese e attività. In questa nefasta classifica la Città di Torino si piazza al terzo posto con 2,2 miliardi di costi all’anno per gli oneri burocratici.

La classifica è guidata da Milano, dove le imprese ubicate nella Città Metropolitana meneghina devono far fronte a un costo annuo pari a 6,1 miliardi di euro. Seguono Roma con 5,4 miliardi, Torino con 2,2, Napoli con 1,9 e Brescia con 1,4.

La burocrazia spesso è farraginosa, costosa e soprattutto sottrae ingenti ore di lavoro alle imprese traducendosi anche in costi per la stessa Pubblica Amministrazione. Ad accusare il contraccolpo più pesante sono le piccole e le micro imprese artigiane. 

Secondo una recente ricerca di Confartigianato, per districarsi tra scadenze e adempimenti al titolare di un’azienda di dimensioni ridotte servono 238 ore l’anno, 56 ore in più rispetto alla media dei Paesi Ocse.

«Da sempre chiediamo che la semplificazione degli adempimenti a carico degli imprenditori – commenta Dino De Santis, Presidente di Confartigianato Torino - passi attraverso la previsione di una sola istanza, una sola piattaforma informatica, una sola risposta e un solo controllo».

«Inoltre il successo del Pnrr – continua De Santis - dipende proprio dal dialogo con i rappresentanti del tessuto produttivo, a partire da artigiani e piccole imprese, e dalla sua sostenibilità amministrativa, con il superamento degli ostacoli e delle lentezze nella gestione dei processi della PA.»

A livello europeo nel 2024 l’Italia è al sesto posto tra i Paesi UE per carico fiscale. Cittadini e  imprese italiane, secondo i dati della Commissione Europea del 2024, hanno un maggior carico fiscale di 36,6 miliardi di euro, ovvero 620 euro per abitante.

«Voglio ricordare che il 6 giugno scorso abbiamo “festeggiato” il tax freedom day, conclude De Santis - ossia il giorno in cui, almeno in teoria, gli imprenditori artigiani hanno smesso di lavorare per lo Stato e iniziano a guadagnare, dopo 156 giorni.  Va da sé che questo disequilibrio rispetto agli altri Paesi rende meno competitive le nostre imprese che operano sui mercati internazionali».