lineaitaliapiemonte.it | 19 settembre 2025, 10:42

Grano tenero, 7 milioni di quintali importati dall’estero. Appello di Coldiretti

Preoccupano i dati del 2024. Dagli agricoltori una richiesta: «stop importazioni selvagge, nelle produzioni made in Piemonte grano 100% di filiera piemontese»

Grano tenero, 7 milioni di quintali importati dall’estero. Appello di Coldiretti

TORINO - Nel 2024 sono stati importati 56 milioni di quintali di frumento tenero, +22%, ed in Piemonte ne sono arrivati più di 7 milioni di quintali.

In particolare, sono aumentate le importazioni da Ungheria, Austria e Francia, ma soprattutto da Ucraina, Canada e nord America, ovvero da Paesi extra Ue dove il grano viene coltivato con sistemi vietati in Europa da anni, come il glifosate.

È quanto ha denunciato Coldiretti Piemonte nell’ambito della conferenza stampa indetta con il Consorzio Agrario del Nord Ovest “Filiera Gran Piemonte: una risposta concreta all’economia territoriale e alla deriva delle importazioni”, che si è svolta presso la sala conferenze di Coldiretti Piemonte, a Torino.

In Piemonte la superficie produttiva a grano tenero conta quasi 79 mila ettari, ovvero oltre il 13% del totale della superficie italiana, più di 11 mila aziende ed una produzione media di circa 4 milioni e mezzo di quintali, il 9% rispetto al dato italiano.

«Dall’estate del 2020 quando, con il Consorzio Agrario del Nord Ovest, è partito il progetto di filiera Gran Piemonte i numeri sono cresciuti notevolmente e ad oggi, alla vigilia con l’autunno del sesto anno di semine, hanno aderito, nell’ultima campagna, oltre mille aziende su tutto il territorio, per una superficie di 9800 ettari ed una produzione di 420 mila quintali, ovvero oltre al 12 % della superficie piemontese – spiega Mauro Bianco, presidente di Coldiretti Alessandria e membro di giunta di Coldiretti Piemonte con delega territoriale al settore cerealicolo -. Negli anni, il progetto si è rivelato una valida opportunità per le aziende cerealicole che hanno potuto migliorare la loro prospettiva di reddito, grazie alle importanti premialità previste dai contratti rispetto alle quotazioni di borsa, ed anche una garanzia di sicurezza e tracciabilità a fronte delle importazioni di grano tenero dall’estero che non rispetta i nostri standard qualitativi».

«Le manovre speculative sui prodotti alimentari sono sotto gli occhi di tutti. È evidente ancora una volta quanto sia fondamentale ridurre sensibilmente la dipendenza dall’estero e badare alla sovranità alimentare scegliendo la via dei progetti di filiera – affermano Cristina Brizzolari, presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, delegato confederale -. In particolare, dall’estero vengono importate in Italia oltre 12 milioni di quintali di varietà di grano tenero che vengono impiegate dall’industria dolciaria per la produzione di panettoni, biscotti, grissini, pane in cassetta e vari prodotti da forno. Facciamo appello proprio a quell’agroindustria piemontese che utilizza frumento tenero straniero per ribadire che l’obiettivo prioritario deve essere quello di valorizzare al meglio le produzioni locali, frutto di selezioni e controlli produttivi lungo la filiera che, al contrario, non esistono sul grano importato. E’ preoccupante che ben 7 milioni di quintali di grano tenero dall’estero finisca in Piemonte e diventi cibo consumato in gran parte da bambini ed adolescenti. Per questo ci sono margini di crescita ulteriori del progetto Gran Piemonte al fine di rilanciare il comparto cerealicolo piemontese e fronteggiare le importazioni selvagge a tutela della nostra società».