ROMA - I dati sulla situazione degli stabilimenti italiani si sta rivelando ulteriormente negativa in questo 2025, con il ricorso massiccio alla cassa integrazione che interessa la totalità dei siti produttivi e coinvolge mediamente il 50% dei lavoratori.
A lanciare l'allarme il segretario generale di Fim-Cisl Ferdinando Uliano.
Alla luce di questi dati - spiegano dal sindacato - è sempre più impellente una revisione del piano industriale degli stabilimenti italiani alla luce del peggioramento significativo dei volumi produttivi.
In particolare, è necessario affrontare con l’ad la delicata condizione dello stabilimento di Termoli, dove lo stop all’investimento sulla Gigafactory richiede un nuovo impegno da parte di Stellantis per garantire prospettive e nuove attività alla fabbrica di motori molisana.
«Per tutti gli altri stabilimenti italiani è necessario un confronto con l’ad Filosa per avere rassicurazioni sul rispetto degli impegni sui nuovi lanci produttivi annunciati nel Piano d’inizio anno e aprire una vera discussione su ulteriori assegnazioni di prodotti capaci di sviluppare nuovi volumi e di rafforzare la presenza industriale nel nostro Paese» spiega il segretario Ferdinando Uliano.
In contemporanea alla richiesta d’incontro con Filosa Fim Cisl sollecita il governo a riaprire il tavolo Stellantis per individuare soluzioni condivise e utili non solo agli stabilimenti, ma anche alle attività dell’intera filiera dell’indotto dell’auto.