Editoriali | 10 settembre 2025, 22:18

Il PD fa autocritica: se vogliamo un futuro dobbiamo difendere l’industria. Ma non una parola sulla strategia che aveva puntato tutto sugli eventi e sul turismo. Di Mino Giachino*

In mezzo alle salamelle e al ballo liscio della Festa de l’Unita di piazza d’Armi, il PD riscopre la grande importanza dell’industria dimenticando il “laissez faire”  applicato dal '93 ad oggi dalle amministrazioni torinesi a guida PD . Nell' introduzione al dibattito tenutosi l'altra sera, Andrea ORLANDO responsabile industria del Partito Democratico, ha iniziato il suo intervento con  “se vogliamo un futuro dobbiamo difendere l’industria” . Neanche una parola sulla strategia delle ultime amministrazioni  torinesi che, dando per scontato il calo industriale di Torino, avevano invece puntato tutto sui grandi  eventi e sul turismo

Il PD fa autocritica: se vogliamo un futuro dobbiamo difendere l’industria. Ma non una parola sulla strategia che aveva puntato tutto sugli eventi e sul turismo. Di Mino Giachino*

Una volta le svolte il PCI le faceva nelle sue sezioni, ricordate la Bolognina? Stavolta, Andrea Orlando, già Ministro del Lavoro, responsabile nazionale delle politiche industriali del PD, ha scelto la Festa dell'Unita’ di Torino, il palco Sassoli di Piazza d’armi. Orlando ha inneggiato all'industria, dopo 32 anni in cui Torino  doveva puntare tutto sul turismo, sulla cultura, sui grandi eventi, dopo aver assistito senza far nulla alla vendita alla Peugeot della Fiat, senza nessuno sciopero sindacale. Ieri sera l’uomo venuto da La Spezia, la città che deve la sua grande crescita a Cavour, ha difeso la grande importanza della industria.

Orlando aveva iniziato confermando come il Piemonte sia il Sud del Nord anche se ha dimenticato che è l’arretramento di Torino che fa calare l’industria del Piemonte del 2% mentre in Emilia l’industria cresce del 5%, perché l'economia cuneese che ha tanto vino ma anche tanta industria cresce molto di più della fu capitale d’Italia. IL PD ha impiegato più di 15 anni a rendersi conto che il calo dello sviluppo dipende dal calo dell’industria assolutamente non pareggiato dalla crescita degli altri settori . 

Calo dell'industria, alto costo dell'energia, domanda interna bassa che causa stagnazione dei salari, bassa innovazione soprattutto nelle piccole aziende. Sono le cause della bassa crescita economica del Paese secondo Orlando. A questo punto Orlando chiede al Governo di utilizzare i grandi utili dell’Enel e dell’Eni.

Ovviamente si spera che sul settore auto italiano la filiera industriale più importante non sia scesa una pietra tombale.  L’autocritica interessante del dirigente industria del PD ha dimenticato però che la decisione dell'Europa che ha messo in ginocchio l’industria dell’auto non è stata solo colpa dei grandi produttori europei ma di chi l’ha voluta politicamente e votata in Europa, PD e Schlein in testa.

Altra grave dimenticanza, quando John Elkan decide la vendita della FIAT alla Peugeot, il governo giallorosso stette zitto come il sindaco torinese. Dimenticata la ossessiva ricerca di eventi da portare a Torino da parte delle Amministrazioni di sinistra. A Castellani, Chiamparino, Fassino e Lo Russo saran fischiate le orecchie. 

“Se Torino e il Paese perdono l’industria perdono la propria identità”,  “non si può vivere solo di servizi”, “battaglia contro la deindustrializzazione”: tutte frasi di Andrea Orlando che mi auguro non siano cadute a vuoto perché non posso dimenticare che l’ultima Legge di Bilancio di Draghi non prevedeva una lira per il settore auto senza che i deputati piemontesi se ne accorgessero. Senza il mio intervento, fatto proprio dall’on. Molinari, non sarebbero nati i fondi per il settore auto destinati a incentivi e a interventi sul settore.

Ovviamente a pensar male uno potrebbe dire che la svolta di Orlando nasce dalla nuova linea che il nuovo capo di Stellantis, Filosa, ha discusso col governo e ha illustrato sul Sole 24 ore di domenica scorsa.

Ora spero che il Ministro Urso e il Governo mettano con forza la politica industriale e gli interventi a favore dell’indotto e di Industria 5.0 al centro della propria iniziativa.

Ma di questo parleremo sabato 20 settembre a Bardonecchia.

*Mino Giachino, Sitav, Silavoro