lineaitaliapiemonte.it | 04 settembre 2025, 14:26

Lavoratori da Mirafiori in Serbia? Non è una grande prova di buona managerialità

La Fim Cisl Torino: “Decidere di produrre in Serbia una vettura simbolica come la Panda, cercare il risparmio ad ogni costo e poi ridursi a spostare lavoratori da un capo all'altro dell'Europa, non sembra essere una grande prova di buona managerialità”. Invito al buon senso e alla concretezza: “Torino deve pensare a curare le proprie ferite”

Lavoratori da Mirafiori in Serbia? Non è una grande prova di buona managerialità

“Decidere di produrre in Serbia una vettura simbolica come la Panda, cercare il risparmio ad ogni costo e poi ridursi a spostare lavoratori da un capo all'altro dell'Europa, non sembra essere una grande prova di buona managerialità”. Lo afferma la Fim Cisl torinese a proposito della proposta, che sarà formalizzata in giornata dai manager Stellantis, di trasferire in Serbia dipendenti delle carrozzerie di Mirafiori attualmente in contratto di solidarietà. A Kragujevac si trova lo stabilimento che produce la grande Panda e che, dovendo incrementare la produzione, è alla ricerca di lavoratori. D’altra parte a Mirafiori la produzione, in attesa che arrivi la 500 ibrida, è risicata: per i lavoratori disponibili alla trasferta si parla di stipendio pieno con una ulteriore indennità giornaliera per alcuni mesi.

La perplessità dei sindacati tuttavia è notevole.

“La ripresa delle attività vede in primo piano la preparazione delle produzioni dedicate alla nuova 500 Hybrid con le prime vetture previste nelle prossime settimane. Consideriamo prioritario il massimo impegno in questa direzione con l'obiettivo di impiegare tutti i lavoratori in vista della scadenza degli ammortizzatori sociali (31 Gennaio). La nuova vettura rappresenta un'opportunità per voltare pagina e avviare un ciclo positivo che, ci auguriamo, veda lo stabilimento di Mirafiori protagonista e pronto a ricevere ulteriori incarichi”, riflette la Cisl. Ma questa richiesta di inviare lavoratori verso la Serbia, visto il contesto, “non può che essere marginale e limitata oltre che, ovviamente, presentata come una possibilità assolutamente volontaria. Le difficoltà nella gestione dello stabilimento serbo denotano la necessità da parte aziendale di ripensare la propria visione su molti fronti”.

“Decidere di produrre in Serbia una vettura simbolica come la Panda, cercare il risparmio ad ogni costo e poi ridursi a spostare lavoratori da un capo all'altro dell'Europa, non sembra essere una grande prova di buona managerialità”, affermano Rocco Cutrí Segretario Generale FIM-CISL Torino e Canavese e Igor Albera Segretario responsabile settore Automotive.

I responsabili sindacali invitano al buon senso e alla concretezza. L'obiettivo deve essere la crescita aziendale nel suo complesso: “Oggi più che mai Torino deve pensare a curare le proprie ferite”.

Redazione