Sono previsti in migliaia gli iraniani che venerdì 6 settembre si raduneranno a Bruxelles, in piazza Atomium, per partecipare alla manifestazione organizzata dalla resistenza iraniana che lotta per un Iran repubblicano, libero, democratico e laico.
I manifestanti chiederanno all’Occidente di condannare fermamente le esecuzioni dei prigionieri politici, gli arresti arbitrari dei sostenitori del MEK (Mujahedein del popolo iraniano ) e la costruzione delle armi atomiche.
Adesione di sindaci del cuneese
All’appello di sostegno alla manifestazione hanno aderito anche molti sindaci della provincia di Cuneo che, oltre all’invito alla cittadinanza a partecipare, condividono i 10 punti programmatici che la presidente del Comitato per la Resistenza, Maryam Rajavi, pone come fondamentali per il futuro dell’Iran.
Il sindaco di Farigliano, Ivano Airaldi, il vicesindaco di Margarita, Dario Lingua, il sindaco di Valdieri, Guido Giordana, il sindaco di Boves, Matteo Ravera, il sindaco di Trinità, Ernesta Zucco, il sindaco di Cervasca, Enzo Garnerone, il sindaco di Castelletto Stura, Alessandro Dacomo, il sindaco di Pianfei, Marco Turco e il sindaco di Beinette, Lorenzo Busciglio hanno diffuso dei videomessaggi a sostegno dell'iniziativa sottolineando il significato della giornata del 6 settembre.
The time is now
“The time is now” è lo slogan scelto dalla Resistenza iraniana per la manifestazione. Ed è ora il tempo di avviare un percorso per un Iran laico e democratico in cui venga abolita la pena di morte, sia vigente la separazione fra religione e Stato e siano rispettate le libertà civili e individuali oltre all’indizione di libere elezioni.
L'Occidente non può voltarsi da un'altra parte
La necessità di una presa di coscienza da parte dell’Occidente perchè provveda a condannare l’arbitrio e la mancanza di libertà imposta dall’attuale regime iraniano è sostenuta con particolare convinzione da Khosro Nikzat, presidente dell’Associazione medici e farmacisti iraniani in Italia e medico presso l’ospedale di Cuneo: “Questo regime è rimasto al potere con la repressione e con la politica della condiscendenza dell’Occidente nei suoi confronti anche se c’è una resistenza che da quarant’anni lo ostacola e lo combatte a caro prezzo”. The time in now, il momento, sottolinea chi sostiene la democrazia in Iran, è ora. Non ci si può voltare da un'altra parte.