TORINO - «Con la scomparsa dell’arcivescovo emerito Cesare Nosiglia, Torino e il Piemonte perdono un grande uomo di fede, innamorato di Dio, della Chiesa e degli uomini». Così il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio commenta la notizia della scomparsa dell'arcivescovo Cesare Nosiglia.
«Una voce preziosa, sempre attenta alla dignità della persona, come conferma la sua costante attenzione alla tutela del lavoro, dei lavoratori e delle lavoratrici delle aziende in crisi del nostro territorio negli anni in cui ha guidato con determinazione, amore e spirito di servizio la chiesa torinese» aggiunge ancora il presidente Cirio.
«Lo ricordiamo con profondo rispetto e gratitudine per il suo servizio pastorale e per il forte legame che ha saputo creare con la comunità» ha detto Jacopo Suppo, vicesindaco della Città metropolitana di Torino. «Ci stringiamo nel dolore alle Diocesi di Torino e Susa e a tutti coloro che lo hanno amato e stimato».
«La Città ed il territorio torinese perdono un interlocutore attento ai problemi sociali, alle difficoltà delle lavoratrici e dei lavoratori e impegnato nel costruire una comunità inclusiva e accogliente, soprattutto per i più giovani» ricorda il sindaco di Torino Stefano Lo Russo. «Come istituzioni cercheremo di fare tesoro del suo prezioso insegnamento».
«Lui è sempre stato a fianco dei lavoratori e degli ultimi, non facendo mai mancare il suo sostegno e la sua vicinanza, soprattutto nei momenti difficili e anche disperati come nella vertenza della ex Embraco» hanno detto i segretari generali di Cisl Torino e Piemonte, Giuseppe Filippone e Luca Caretti. «Perdiamo un pastore sensibile che amava stare con le persone, condividendone problemi e sofferenze, e che riusciva a dare speranza e luce in momenti anche bui. Un esempio che rimarrà sempre vivo».