lineaitaliapiemonte.it - 17 luglio 2025, 11:04

Più di trentaduemila a luglio le assunzioni previste dalle imprese piemontesi

Il Piemonte si conferma un territorio nevralgico per il mercato del lavoro italiano, con un'incidenza significativa sia a livello macroregionale che nazionale

Più di trentaduemila a luglio le assunzioni previste dalle imprese piemontesi

TORINO - Sono circa 32.260 i contratti programmati dalle imprese piemontesi per luglio 2025, valore che sale a 89.360 se si considera l’intero trimestre luglio-settembre 2025. Concorrono a esprimere questa domanda di lavoro le imprese dei settori industria, servizi e primario (agricoltura, silvicoltura, caccia e pesca). Al netto delle previsioni delle imprese del comparto primario, la domanda di lavoro delle imprese dei settori industria e servizi mostra una dinamica debolmente espansiva a livello mensile con +210 assunzioni programmate rispetto a luglio 2024 (+0,7%) e negativa su base trimestrale -1.060 assunzioni rispetto al trimestre luglio-settembre dello scorso anno (-1,2%).

A delineare questo scenario è il Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, grazie al Programma nazionale Giovani, donne e lavoro cofinanziato dall’Unione europea, che elabora le previsioni occupazionali per il mese di luglio in base alle interviste effettuate su un campione di imprese nel periodo 14-30 maggio 2025.

A livello complessivo nazionale a luglio le imprese offrono 575mila opportunità di lavoro, che salgono a oltre 1,5 milioni nel trimestre luglio-settembre 2025, con una domanda in crescita sia nell'industria che nei servizi. Il settore manifatturiero ricerca 91mila lavoratori nel mese, principalmente nell'industria alimentare e nella meccatronica, mentre nel comparto dei servizi è il turismo a offrire le maggiori opportunità di impiego.

Le opportunità di lavoro in Piemonte a luglio costituiscono il 23,2% del totale delle 139.000 assunzioni previste nel Nord Ovest, dato che sottolinea il ruolo di traino che la regione riveste per l'intera economia. Su scala nazionale, il peso del Piemonte si conferma rilevante, le entrate previste in regione equivalgono al 5,6% delle 575.000 assunzioni stimate in tutta Italia per lo stesso periodo.

Il 58,2% delle assunzioni programmate in Piemonte per il mese di luglio riguarda imprese di micro e piccola dimensione (1-49 addetti), il 18,5% realtà di medie dimensioni (50-249 addetti) e il 23,3% grandi aziende (250 dipendenti e oltre).

I numeri delle assunzioni

L’80% delle entrate programmate dalle aziende piemontesi riguarderà personale dipendente, il 14,6% lavoratori somministrati, l’1,5% collaboratori e il 3,9% altri lavoratori non alle dipendenze.

Nel 23% dei casi le entrate previste saranno stabili, ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre nel 77% saranno a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita.

Delle 32.260 entrate previste in Piemonte nel mese di luglio 2025 il 13% è costituito da laureati, il 26% da diplomati, le qualifiche o diplomi professionali e la scuola dell’obbligo pesano rispettivamente il 38% e il 22%.

Considerando i dati di luglio a livello settoriale emerge come siano sempre i servizi a formare la fetta più consistente della domanda di lavoro con 20.340 entrateil 63,1% del totale (circa 660 unità in più rispetto allo stesso mese dell’anno precedente).

L’industria prevede 9.890 entrate, generando il 30,7% della domanda totale e segnando un calo pari a circa 440 unità rispetto a luglio 2024.

Il settore primario, con circa 2.040 assunzioni nel mese di luglio, pesa il 6,3%. Tra i servizi, il comparto che assorbirà la fetta più rilevante delle 32.260 entrate previste nel mese di luglio 2025 è quello del turismo (servizi di alloggio e ristorazione, servizi turistici), con 4.720 ingressi (14,6% del totale), seguito dai servizi alle persone, settore per il quale le imprese intervistate presumono di dover effettuare 4.170 assunzioni (il 12,9%) e dal commercio con 4.140 entrate nel mese e una quota del 12,8% del totale.

All’interno del comparto industriale si distinguono le costruzioni con 2.580 entrate, l’8,0% delle previsioni di assunzioni complessive.

Il 26,8% delle entrate previste a luglio 2025 nella nostra regione sarà destinato a professioni commerciali e dei servizi, un altro 29,5% riguarderà gli operai specializzati e conduttori di impianti. Il 19% sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici e solo l’8,5% sarà rappresentato da impiegati. I profili generici, in fine, costituiranno il 16% delle assunzioni del mese.

Poco meno di un’assunzione su tre (32,4%) interesserà giovani con meno di 30 anni. Nel 22% dei casi le imprese prevedono di assumere personale immigrato, dato lievemente superiore rispetto a quello italiano (20,3%).

Per il 59,0% circa delle entrate viene richiesta esperienza professionale specifica o nello stesso settore. Il 18,3% dei neo assunti sarà chiamato ad applicare soluzioni creative e innovative, il 12,0% coordinerà altre persone.

Il 47% delle entrate sarà inserito nell’area della produzione di beni ed erogazione del servizio, il 17% nelle aree commerciali e della vendita e una quota del 16% in quelle tecniche e della progettazione. La logistica assorbirà l’11% circa delle assunzioni programmate per il mese di luglio 2025, l’area amministrativa e quella direzionale genereranno una quota rispettivamente pari al 4% e al 5%.

Le professioni più ricercate

luglio 2025 saranno difficili da reperire il 48,1% delle figure professionali da inserire in azienda, soprattutto a causa della mancanza di candidati idonei a ricoprire le posizioni lavorative vacanti (31,0%). L’11,8% delle entrate programmate incontrerà difficoltà legate, invece, all’inadeguata preparazione degli aspiranti lavoratori. Il mismatch che si osserva in Piemonte tra domanda e offerta di lavoro si colloca su livelli superiori alla media nazionale, dove la quota di assunzioni programmate di difficile reperimento è del 45,4%.

Le difficoltà di reperimento sono maggiori per operai specializzati e conduttori di impianti e macchine (9.520 lavoratori previsti in entrata, il 58,0% dei quali di difficile reperimento) e dirigenti, professioni con elevata specializzazione e tecnici (6.140 ingressi, con una difficoltà media del 47,6%). Nel primo gruppo le criticità maggiori sono legate alla ricerca di operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioniprevista difficoltosa nell’87,9% delle 1.010 assunzioni programmate, nel secondo si registrano, invece, elevati livelli di mismatch per i tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi (72,1%).

Analizzando il dettaglio dei titoli di studio richiesti, si rileva come la difficoltà di reperimento di laureati coinvolga il 46,6% della domanda di lavoro loro riservata; gli indirizzi per i quali si segnalano le problematiche maggiori sono quelli chimico-farmaceutico (68,8%), insegnamento e formazione (66,4%) e umanistico, filosofico, storico e artistico (60,4%).

Rischiano, inoltre, di rimanere scoperte il 57,7% delle posizioni riservata a personale con istruzione tecnologica superiore (ITS).

Il mismatch tra domanda e offerta di lavoro si colloca su livelli medi inferiori al dato regionale per i titoli di studio di livello secondario (45,7%), pur non mancando percorsi di istruzione più difficili da reperire sul mercato, primi tra tutti gli indirizzi elettronica ed elettrotecnica (73,7%), produzione e manutenzione industriale e artigianale (68,1%) e informatica e telecomunicazioni (65,7%).

Problemi di reperimento di poco superiori alla media riguardano, infine, la ricerca di personale con qualifica di formazione o diploma professionale (49,6%), con picchi particolarmente elevati per gli indirizzi elettrico (88,7%) benessere (64,7%).

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