Il Piemonte conta circa 12.237 imprese artigiane del settore dei servizi di acconciatura e trattamenti estetici, che offrono servizi di acconciatura, manicure, pedicure e trattamenti estetici grazie ai circa 22mila addetti
TORINO - In estate cresce nell’ombra il mercato parallelo dell’abusivismo nei settori dell’estetica e dell’acconciatura. Un fenomeno che, complice le chiusure per ferie, si gonfia come una bolla illegale fatta di prestazioni a domicilio, passaparola e piattaforme online fuori controllo.
La norma
Non è solo concorrenza sleale: è un attacco alla salute dei cittadini, all’economia legale e alla dignità del lavoro artigiano. Ma c’è di più.
Dal 1 Settembre 2025 il Regolamento (UE) 2024/197, che ha modificato l’allegato VI al Regolamento 1272/2008, ha introdotto il divieto di utilizzo di due sostanze classificate come Repr. Cat 1B, presenti in prodotti utilizzati nei trattamenti nail. Si tratta del Trimethylbenzoyl Diphenylphosphine Oxide (Ossido di trimetilbenzoil difenilfosfina), un fotoiniziatore usato negli smalti per unghie in gel per aiutare la polimerizzazione sotto la luce UV, e della Dimethyltolylamine (Dimetil-4-toluidina o N,N- dimetil-4-metilanilina), condizionante per unghie utilizzato per facilitare l’adesione di altri prodotti come primer, smalti e gel.
Pertanto saranno vietate sia l’immissione sul mercato sia la messa a disposizione dei prodotti cosmetici non conformi. I prodotti già presenti nei saloni dovranno essere smaltiti o ritirati in accordo con i fornitori.
Concorrenza sleale
Una concorrenza ancor più sleale se si pensa che i saloni di bellezza a Torino e in Piemonte (e nel resto d’Italia) stanno affrontando un’escalation dei costi energetici, con aumenti tra il +20% e il +27%: un salone medio (consumi stimati su decine di MWh/anno) potrebbe subire un aumento tra €2.000 e €5.000 all’anno, variabile in base all’energia consumata.
«L’abusivismo nel settore benessere raggiunge tassi nazionali del 27,6%, quasi il doppio della media complessiva che si attesta al 14,4%” – denuncia Giuseppe Anastasia, Referente settore Benessere di Confartigianato Torino – gestire un salone oggi significa investire costantemente in formazione, sicurezza, prodotti certificati, igiene e innovazione. Non si tratta solo di tagliare capelli o applicare un trattamento: è un lavoro di responsabilità che richiede competenze aggiornate, attrezzature professionali e rispetto rigoroso delle normative. Le nostre imprese sostengono costi significativi – dalle bollette energetiche sempre più care, agli affitti, fino agli obblighi di legge – per garantire un servizio sicuro e di qualità. Chi opera nell’illegalità non ha questi vincoli, ma soprattutto non offre alcuna garanzia»”
«È ingiusto e pericoloso – commenta Dino De Santis, Presidente di Confartigianato Torino - che chi rispetta le regole venga penalizzato, mentre chi lavora in nero prospera indisturbato. Per questo chiediamo più controlli ma anche più consapevolezza da parte dei cittadini: scegliere un’impresa regolare significa tutelare la propria salute e sostenere il lavoro onesto».
Il comparto
Un comparto, quello del benessere, che in Piemonte conta circa 12.237 imprese artigiane del settore dei servizi di acconciatura e trattamenti estetici, che offrono servizi di acconciatura, manicure, pedicure e trattamenti estetici grazie ai circa 22mila addetti da sempre sotto attacco degli irregolari.
lineaitaliapiemonte.it | 10 luglio 2025, 12:08
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