lineaitaliapiemonte.it - 12 giugno 2025, 10:57

Decreto Caivano, nasce l’Osservatorio regionale sulle periferie in Piemonte. Al via quattro gruppi di lavoro sulle maggiori criticità

«Nel solco del decreto Caivano l’obiettivo è quello di sviluppare all’interno dei grandi centri urbani un piano complessivo che chiama in causa istituzioni e società, affinchè siano parti attive nel cambiamento della condizione delle periferie, realizzando un presidio permanente a livello territoriale”. E' quanto ha affermato il Prefetto di Torino, Donato Cafagna, in occasione della prima riunione dell’Osservatorio regionale sulle periferie, dedicata alla città di Torino. Già nei prossimi giorni saranno attivati quattro gruppi di lavoro dedicati ai temi: Sicurezza e legalità, Rigenerazione urbana, Economia locale e occupazione, Inclusione e coesione sociale

Decreto Caivano, nasce l’Osservatorio regionale sulle periferie in Piemonte. Al via quattro gruppi di lavoro sulle maggiori criticità

Si è tenuta questa mattina in Prefettura, sotto la presidenza del Prefetto Donato Cafagna, la prima riunione dell’Osservatorio regionale sulle periferie, dedicata alla città di Torino.

All'incontro presenti tutte le realtà

Hanno preso parte all’incontro rappresentanti di vertice della Regione Piemonte, della Città Metropolitana di Torino, del Comune di Torino, della Corte d’Appello, della Procura Generale, delle Forze dell’ordine, dell’Università e del Politecnico, del Ministero della Cultura, del Ministero del Made in Italy, dell’Ispettorato del lavoro, del Provveditorato Opere pubbliche, dell’Ufficio Scolastico Regionale, del Dipartimento dipendenze ASL di Torino, dell’UPI, dell’ANCI, di ALI, di Confcommercio, di Confesercenti e di ANCE, delle Organizzazioni sindacali, delle Fondazioni Compagnia di San Paolo, Crt e Reale Foundation, del Sermig, della Diocesi e della Comunità islamica.

Perché l'Osservatorio

L’Osservatorio nasce con lo scopo di individuare i fattori di criticità delle aree urbane, ponendo attenzione alle esigenze della popolazione residente nelle periferie e promuovendo iniziative volte a contrastare il degrado urbano e sociale, favorire l’inclusione e la coesione sociale, valorizzare il patrimonio urbano e la cultura locale, ridurre l’insicurezza percepita e reale.

Il tema sicurezza

Per il Prefetto Donato Cafagna il tema della sicurezza nelle periferie torinesi richiede un approccio di sistema che affianchi alle azioni più dirette di prevenzione e contrasto dei reati, condotte senza risparmio dalle Forze di polizia, un impegno più ampio rivolto a incidere su quelle situazioni di vulnerabilità sociale, economica, educativa, abitativa, di integrazione, che rappresentano terreno fertile per la diffusione delle devianze e dei comportamenti illegali e incidono negativamente sulla qualità della vita in alcune aree urbane.

In linea col decreto Caivano

«Nel solco del decreto Caivano, - ha spiegato il Prefetto – l’obiettivo è quello di sviluppare all’interno dei grandi centri urbani un piano sinergico e complessivo che chiama in causa istituzioni e società, affinchè siano parti attive nel cambiamento della condizione delle periferie, realizzando un presidio permanente a livello territoriale».

«Quella di oggi è stata una riunione di taglio operativo – ha continuato il Prefetto – e già nei prossimi giorni saranno attivati i gruppi di lavoro dedicati ai temi: Sicurezza e legalità, Rigenerazione urbana, Economia locale e occupazione, Inclusione e coesione sociale.

Fondamentale il dialogo con la società civile

Si partirà dalla città di Torino, con una scelta indirizzata non solo dalle dimensioni urbane e dei fenomeni, ma anche dalla consapevolezza di poter contare su una rete animata dalle istituzioni locali e del volontariato sociale, che costituiscono un importante base di partenza. 

Ne consegue che nessuna delle attività individuate potrà prescindere da un più generale rafforzamento del dialogo con la società civile, dal coinvolgimento di enti ed associazioni del terzo settore, delle scuole, di rappresentanti delle comunità locali, la cui voce sul campo rappresenta un patrimonio insostituibile di conoscenza e sensibilità in grado di arricchire l’analisi e di orientare le scelte operative verso soluzioni più efficaci».

Le iniziative da sviluppare

Tra le iniziative da sviluppare il Prefetto ha ricordato la possibilità di favorire gli accordi di controllo di vicinato tra cittadini e Forze dell’ordine, l’installazione di ulteriori telecamere per la videosorveglianza, l’apertura delle scuole oltre l’orario delle lezioni per togliere i giovani dalla strada. «Una serie di progettualità in parte già avviate che ci fanno ben sperare - ha concluso -, perché quanto meno un territorio è degradato, tanto più la sicurezza è alta e migliore è la qualità della vita della gente».

La presenza della Regione Piemonte

L’Assessore alle Politiche Sociali, Famiglia e Casa Maurizio Marrone ha sottolineato come «La Regione Piemonte arriva a questa prima riunione dell’Osservatorio con l’orgoglio di politiche già attive per la riqualificazione delle periferie, dall’assegnazione record di case popolari sfitte alla nuova figura del tutor sociosanitario per i senza fissa dimora con problemi di salute mentale o dipendenze, dai fondi in più agli oratori alla nuova legge regionale contro i ras delle soffitte. Oggi la Prefettura ha avviato un percorso concreto e operativo che prevede l’avvio delle azioni per la sicurezza entro i primi sei mesi e gli interventi urbani e l'attivazione di spazi entro l’anno. Finalmente il modello Caivano arriva a Torino, la Regione Piemonte farà la sua parte».

Necessario un approccio integrato

Per Carlotta Salerno, assessore alle Periferie e alla Rigenerazione Urbana della Città di Torino: «L’Osservatorio costituisce uno strumento utile di coordinamento e intervento sui territori. Un approccio composito e integrato è infatti necessario per curare e mettere a sistema le progettualità esistenti da un lato e attivare insieme nuove sinergie dall’altro. È fondamentale puntare su bambine, bambini e giovani, a partire dalla scuola come primo presidio di comunità. In questo senso, abbiamo indirizzato circa 100 milioni di euro in interventi Pnrr sulle scuole e ulteriori risorse per circa 20 milioni di euro su attività materiali e immateriali per i giovani. Proseguiremo, inoltre, nel percorso di apertura delle scuole al territorio tramite i Patti Educativi di Comunità e i Patti Territoriali, che vedono il coinvolgimento di Ufficio Scolastico Territoriale e Prefettura».

Redazione

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