«La sonora bocciatura subita dalla CGIL nel referendum dell’8 e 9 giugno dimostra una verità che molti lavoratori avevano già intuito da tempo: il sindacato guidato da Landini non rappresenta la maggioranza dei lavoratori come vuole far credere, ma agisce come una mera emanazione del Partito Democratico e di una sinistra scollegata dalla realtà», dichiara Luca Pantanella, Vicepresidente nazionale della FMPI (Federazione Piccole e Medie Imprese).
«Il risultato delle urne – prosegue Pantanella – è inequivocabile: i cittadini hanno detto basta all’ipocrisia di un sindacato che non tutela più il lavoro, ma alimenta battaglie ideologiche lontane dal mondo reale. I lavoratori non sono più disposti a farsi strumentalizzare da chi fa politica con la scusa della rappresentanza sindacale».
Pantanella sottolinea come il futuro del lavoro sia sempre più nelle mani di associazioni datoriali e sindacati realmente autonomi, capaci di costruire dialogo, sviluppo e dignità per il lavoro, liberi da ingerenze partitiche.
«Siamo soddisfatti – aggiunge – che gli italiani abbiano bloccato con decisione la folle proposta delle cittadinanze regalate: un meccanismo pericoloso che, sotto la maschera dei diritti, in realtà danneggia proprio i lavoratori italiani, favorendo una competizione al ribasso sul costo del lavoro e generando precarietà diffusa».
«FMPI continuerà a battersi per un nuovo patto sociale fondato sul merito, sulla produttività e sulla vera rappresentanza. Basta con le bandiere politiche nelle fabbriche e negli uffici: servono interlocutori credibili, pragmatici e liberi».