lineaitaliapiemonte.it - 26 maggio 2025, 12:57

Velika Hoča, in Kosovo riapre un'antica cantina simbolo di storia e tradizione

Il meglio delle energie del Piemonte e dell’Italia, proprio là dove guerre e tensioni etniche e religiose mettono a rischio la vita e il futuro di migliaia di civili

Velika Hoča, in Kosovo riapre un'antica cantina simbolo di storia e tradizione

VELIKA HOCA (KOSOVO) - È stata inaugurata l’antica cantina di Velika Hoča, in Kosovo, il progetto della cooperazione internazionale della Regione Piemonte che mette in collegamento storia, tradizione, produzione vinicola e la missione di mantenimento della pace portata avanti dal contingente militare italiano nel paese.

«In quella terra l'attività vitivinicola e la tradizione ortodossa sono legate tra loro da secoli. La Cooperazione Internazionale del Piemonte, con l'aiuto logistico del contingente di pace italiano, ha consentito il recupero di un luogo, andato in rovina durante l'ultima guerra balcanica e storicamente significativo per la comunità serba che resiste in Kosovo tra mille difficoltà, diventando un centro di aggregazione sociale, rilancio commerciale e orgoglio identitario per le nuove generazioni». dichiara l’assessore regionale alla Cooperazione Internazionale Maurizio Marrone.

Il progetto di restauro dell’Antica Cantina di Velika Hoča rappresenta un atto tangibile di valorizzazione culturale e di recupero della memoria storica per la comunità serba del Kosovo.

L’intervento ha ridato vita a un sito di profondo valore, significativo non solo per la sua architettura tradizionale ma anche per il ruolo vitale che la cantina ha svolto nel tessuto sociale ed economico del villaggio. Ora restaurata e riattivata come spazio di incontro, formazione e promozione della produzione locale, la cantina tornerà ad essere un punto di riferimento per una comunità, come è quella serba in Kosovo, costantemente a rischio di isolamento e discriminazione etnica.

Mille anni di storia

Il villaggio di Velika Hoča è uno dei più antichi del Kosovo. La prima testimonianza scritta risale al XII secolo d.C. . Situata nella Metohija occidentale, Velika Hoča è stata storicamente un importante centro culturale e religioso. Prima della conquista ottomana, l’area era particolarmente rinomata per la produzione vinicola, in particolare fornendo uva al vicino monastero di Visoki Dečani, uno dei più importanti della regione, cuore della spiritualità serbo-ortodossa, e attualmente protetto dai militari italiani della Brigata Folgore.

Con la fine del dominio ottomano nel XIX secolo, la viticoltura visse un nuovo periodo di crescita: nella sola Velika Hoča vi erano oltre quindici cantine, confermando il ruolo centrale del villaggio nella tradizione vinicola della regione. L’intervento sostenuto dalla Regione Piemonte ha permesso di intervenire sulla cantina più antica del villaggio, un tempo appartenente alla storica famiglia Patrnogić, e abbandonata dal conflitto del 1999, quando l’ultimo discendente della famiglia, Tihomir Patrnogić, fu rapito davanti alla sua casa. Il suo destino resta tuttora sconosciuto.

Gli echi del conflitto degli anni ‘90 tuttavia non sono ancora scomparsi, anzi. La storia recente del Kosovo è ancora segnata da tensioni e conflitti tra la maggioranza albanese kosovara e la minoranza serba. Nonostante le difficoltà dovute all’instabilità persistente, la viticoltura è rimasta un tratto distintivo di Velika Hoča, un villaggio abitato da serbi che hanno conservato questa tradizione nel tempo.

Oggi, il progetto crea una nuova opportunità: trasformare il villaggio in un polo innovativo per lo scambio di buone pratiche, la promozione dei prodotti locali e il dialogo interculturale. Un’iniziativa strategica per il consolidamento dell’Italia e del Piemonte nell’area Balcanica, partendo proprio dal comune patrimonio vi

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