TORINO - AUDI ricerca partner per gestire Italdesign, ma in Germania è anche al vaglio la possibilità di cedere l’azienda che a Moncalieri occupa 1300 dipendenti propri con un indotto di altri 1800 lavoratori.
È infatti in corso una pre-due diligence che avrebbe lo scopo di dare ai potenziali partner, scelta considerata privilegiata rispetto alla vendita, una valutazione approfondita dell’azienda e delle proprie potenzialità al fine di creare le migliori condizioni per assumere una decisione informata.
A renderlo noto è la Fim-Cisl al termine dell'incontro sindacale con l'amministratore delegato Antonio Casu.
Ad oggi - dicono dal sindacato - si escluderebbe la cessione ad un gruppo finanziario piuttosto che ad un gruppo concorrente ma il condizionale è d’obbligo. In uno scenario di partenariato Audi potrebbe mantenere la maggioranza, si potrebbe quindi ipotizzare l’interessamento di qualche gruppo industriale che attraverso l’ingresso in un’azienda di progettazione affermata come ItalDesign potrebbe completare la propria missione aumentandone le potenzialità.
Intanto arriva la conferma che vede l'azienda interessata dal piano di riduzione della direzione tecnica di gruppo che Audi ha stimato in un -30% nell’ambito del quadriennio 2025/29
«È più che mai necessario considerare che per preservare il tessuto produttivo di un territorio non si può essere distratti e non si può arrivare tardi. Quando questo accade si finisce per rincorrere gli eventi che invece ci travolgono, un po' quello che sta accadendo in ambito Automotive» hanno detto Rocco Cutrì Segretario Generale FIM-CISL Torino e Canavese e Claudio Nota, operatore territoriale di Moncalieri.
«Nel 2010 la famiglia Giugiaro cedeva il 90,1% dell’azienda e nel 2015 la restante quota azionaria, noi oggi proviamo a tutelare e difendere questa realtà con la consapevolezza che le decisioni finali verranno prese in Germania. Una logica da multinazionale applicata ad una realtà di eccellenza territoriale che racchiude al proprio interno un saper fare, una capacità di innovare e un’originalità riconosciute nel modo rischia di essere dispersa, depauperata semplicemente per pareggiare i conti della casa madre. Faremo del nostro meglio nell’ambito delle nostre forze come Organizzazione Sindacale, siamo già impegnati sul fronte Europeo per monitorare il più possibile la vertenza. Molti i gruppi industriali che potrebbero essere interessati, auspichiamo e confidiamo in iniziative Italiane che preservino il valore della realtà, delle competenze, dei dipendenti e dell’indotto ad essi collegato».