lineaitaliapiemonte.it | 14 maggio 2025, 17:50

Occupazione, sono 28.490 le assunzioni previste dalle imprese piemontesi per il mese di maggio

Nonostante un quadro nazionale più incoraggiante, il tessuto imprenditoriale locale continua a mostrare segnali di affaticamento sul fronte occupazionale

Occupazione, sono 28.490 le assunzioni previste dalle imprese piemontesi per il mese di maggio

TORINO - Sono circa 28.490 i contratti programmati dalle imprese piemontesi per maggio 2025, valore che sale a 88.000 se si considera l’intero trimestre maggio-luglio 2025. Il trend appare, ancora una volta, negativo sia a livello mensile (-1.520 entrate rispetto a maggio 2024, per una variazione tendenziale del -5,1%), sia su base trimestrale (-4.190 assunzioni rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente).

A livello nazionale, si osserva, invece, una crescita nella domanda di assunzioni di circa 35mila unità rispetto a maggio 2024 (+7,0%) e di circa 70mila unità sul corrispondente trimestre (+4,4%). Il risultato mensile è frutto di due opposte tendenze: mentre l'industria manifatturiera accusa un calo delle previsioni occupazionali di circa il 2%, il settore dei servizi brilla con una crescita robusta del 10,4%. A trainare la performance positiva dei servizi è inequivocabilmente la forte domanda di lavoro proveniente dalle imprese del turismo. Il comparto alberghiero e della ristorazione sembra assorbire gran parte della forza lavoro disponibile, beneficiando di un rinnovato dinamismo.

Le entrate in Piemonte a maggio 2025 rappresentano il 21,3% delle 133.600 assunzioni previste nel Nord Ovest e il 5,4% del totale di quelle nazionali (528.000 circa).

Questi sono alcuni dei dati contenuti nel Bollettino del Sistema informativo Excelsior - realizzato da Unioncamere e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali- basato sulle interviste effettuate su un campione di imprese nel periodo 18 marzo – 3 aprile 2025.

Il 56,8% delle assunzioni programmate per il mese di maggio riguarda imprese di micro e piccola dimensione (1-49 addetti), il 18,9% realtà di medie dimensioni (50-249 addetti) e il 24,3% grandi aziende (250 dipendenti e oltre).

Il 78,7% delle entrate programmate dalle aziende piemontesi riguarderà personale dipendente, il 15,0% lavoratori somministrati, l’1,5% collaboratori e il 4,8% altri lavoratori non alle dipendenze.

La domanda di lavoro anche a maggio 2025 è sostenuta dai contratti a tempo determinato con il 62% delle entrate programmate, seguiti da quelli a tempo indeterminato con il 27% dei casi. L’apprendistato rappresenta la tipologia contrattuale prescelta per il 7% delle entrate, mentre gli altri contratti detengono una quota residuale del 5% del totale complessivo regionale.

Delle 28.490 entrate previste in Piemonte nel mese di maggio 2025 il 14% è costituito da laureati, il 26% da diplomati, le qualifiche o diplomi professionali e la scuola dell’obbligo pesano rispettivamente il 39% e il 19%.

Considerando i dati del trimestre maggio-luglio 2025 emerge come siano sempre i servizi a formare la fetta più consistente della domanda di lavoro con 60.170 entrateil 68,4% del totale (circa 1.050 unità in meno rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente).

L’industria prevede 27.830 entrate, generando il 31,6% della domanda totale e segnando un calo ancor più intenso pari a circa 3.140 unità rispetto al periodo maggio-luglio 2024.

Tra i servizi, il comparto che assorbirà la fetta più rilevante delle 88.000 entrate previste nel trimestre maggio-luglio 2025 è quello del turismo (servizi di alloggio e ristorazione, servizi turistici), con 14.130 ingressi (16,1% del totale), seguito dal commercio, settore per il quale le imprese intervistate presumono di dover effettuare 12.940 assunzioni (il 14,7%) e dai servizi alle persone con 11.850 entrate e una quota del l’13,5% del totale.

All’interno del comparto industriale si distinguono le costruzioni con 7.360 entrate, l’8,4% delle previsioni di assunzioni complessive.

Il 29% delle entrate previste a maggio 2025 nella nostra regione sarà destinato a professioni commerciali e dei servizi, un altro 28% riguarderà gli operai specializzati e conduttori di impianti. Il 20% sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici e solo l’8% sarà rappresentato da impiegati. I profili generici, in fine, costituiranno il 15% delle assunzioni del mese.

Più di un’assunzione su tre (35%) interesserà giovani con meno di 30 anni. Nel 20% dei casi le imprese prevedono di assumere personale immigrato, dato lievemente superiore rispetto a quello italiano (18,4%).

Per il 61,7% circa delle entrate viene richiesta esperienza professionale specifica o nello stesso settore. Il 21,0% dei neo assunti sarà chiamato ad applicare soluzioni creative e innovative, il 12,2% coordinerà altre persone.

Il 42% delle entrate sarà inserito nell’area della produzione di beni ed erogazione del servizio, il 21% nelle aree commerciali e della vendita e una quota del 15% in quelle tecniche e della progettazione. La logistica assorbirà il 12% circa delle assunzioni programmate per il mese di maggio 2025, l’area amministrativa e quella direzionale genereranno entrambe una quota pari al 5%.

maggio 2025 saranno difficili da reperire il 49,0% delle figure professionali da inserire in azienda, soprattutto a causa della mancanza di candidati (33,3%) idonei a ricoprire le posizioni lavorative vacanti. Il 12,1% delle entrate programmate incontrerà difficoltà legate, invece, alla  non adeguata preparazione degli aspiranti lavoratori. Il mismatch che si osserva in Piemonte tra domanda e offerta di lavoro si colloca su livelli superiori alla media nazionale, dove la quota di assunzioni programmate di difficile reperimento è del 47,0%. Il confronto temporale segnala, invece, una lieve progressione rispetto al mese di aprile (48,4%), a fronte di un lieve arretramento rispetto a un anno fa (49,8%).

Tra i diversi gruppi professionali, le difficoltà di reperimento si confermano maggiori per operai specializzati e conduttori di impianti e macchine (7.850 lavoratori previsti in entrata, il 63,5%  dei quali di difficile reperimento) e dirigenti, professioni con elevata specializzazione e tecnici (5.780 ingressi, con una difficoltà media di reperimento del 51,3%). Nel primo insieme le criticità maggiori sono legate alla ricerca di operai specializzati nell’installazione e manutenzione di attrezzature elettriche ed elettronicheprevista difficoltosa nell’85,5% delle 310 assunzioni programmate.

Nel secondo gruppo si registrano, invece, elevati livelli di mismatch per i tecnici della distribuzione commerciale (75,2%) e per quelli che si occupano della gestione dei processi produttivi di beni e servizi (74,2%).

Nel dettaglio dei titoli di studio si rileva come la difficoltà di reperimento di personale laureato, coinvolga il 47,5% della domanda di lavoro riservata ai candidati in possesso di questo livello di istruzione; gli indirizzi per i quali si segnalano le problematiche maggiori sono quelli medico-odontoiatrico (96,6%), chimico-farmaceutico (73,7%) e umanistico, filosofico, storico e artistico (61,8%).

Le imprese lamentano difficoltà in crescita nel reperimento di candidati con istruzione tecnica superiore (ITS Academy, 67,1%).

Il mismatch tra domanda e offerta di lavoro si mantiene su livelli medi inferiori al dato regionale per i titoli di studio di livello secondario (47,0%), pur non mancando percorsi di istruzione più difficili da reperire sul mercato: rischia, infatti, di rimanere scoperto rispettivamente il 64,2% e il 62,9% della domanda di ingressi riservati agli indirizzi elettronica ed elettrotecnica e meccanica, meccatronica ed energia.

Problemi di reperimento superiori alla media riguardano, infine, la ricerca di personale con qualifica di formazione o diploma professionale (50,8%), con picchi particolarmente elevati per gli indirizzi elettrico (81,9%) ed edile (69,2%).