lineaitaliapiemonte.it | 04 aprile 2024, 13:09

Anche nel torinese il flagello dei terreni sottratti all'agricoltura per gli impianti fotovoltaici

Alle porte di Torino, nel rivolese, si aggira lo spettro del “land grabbing”, la sottrazione di terreni all'agricoltura per essere ricoperti di pannelli fotovoltaici. Bruno Mecca Cici, Coldiretti Torino: “Decine di società girano per cascine per chiedere agli agricoltori di vendere i terreni oppure di agenti immobiliari che operano per conto di fondi che investono nel settore energetico. Ormai è un vero flagello”. Un appello alla politica

Anche nel torinese il flagello dei terreni sottratti all'agricoltura per gli impianti fotovoltaici

L'allarme lo lancia Coldiretti Torino ma la questione della vendita, o addirittura dell'esproprio, dei terreni per il fotovoltaico non è certo un tema che riguarda solo l'agricoltura.

Dopo che diverse inchieste giornalistiche hanno messo in luce ciò che sta avvenendo in alcune parti d'Italia, dove grandi appezzamenti di terreni finiscono per essere coperti da pannelli fotovoltaici, a volte all'insaputa degli stessi proprietari che si trovano la sgradita sorpresa, anche nelle campagne rivolesi, alle porte di Torino, si aggira lo spettro del land grabbing energetico che sottrae terreni all’agricoltura.

Contattate aziende agricole di Bruere

In questi giorni alcune aziende agricole dell’area di Bruere, con terreni adiacenti la ferrovia Torino-Modane, sono state contattate dalla società FS Sistemi Urbani, società controllata da Ferrovie dello Stato Italiane Spa. L’obiettivo della società delle Ferrovie è quello di generare energia elettrica da fonte rinnovabile per alimentare direttamente i treni. L’interesse del Gruppo FS è quello di acquisire la proprietà o il diritto di superficie dell’area per un periodo di 30 anni.

Finora sono state contattate 3 aziende per una superficie complessiva interessata di 130.588 m2, di questi solo 10.888 m2 di proprietà dei produttori, ma il resto è in affitto.

Offerte vantaggiose ai proprietari e i contadini affittuari restano senza campi

Quest’ultimo particolare non è di poco conto. La piaga dell’incetta di terreni per i campi fotovoltaici colpisce l’agricoltura proprio perché aumenta a dismisura il valore dei terreni agricoli: i proprietari sono allettati dalle offerte di acquisto e vendono la terra, lasciando i contadini affittuari (magari da generazioni) senza campi per continuare a produrre secondo le proprie programmazioni aziendali. «È come se a un imprenditore industriale sottraessero la fabbrica – commenta il presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici – Questo dopo avere affrontato investimenti e dopo avere dimensionato le capacità produttive delle aziende in base alla disponibilità di terreni fertili».

Suolo consumato per installazione impianti fotovoltaici: un flagello

Un problema soprattutto in qui territori come la cintura torinese dove la cementificazione ha occupato gran parte della superficie agricola. «Il consumo di suolo per l’installazione di campi fotovoltaici sta avanzando in tutto il Piemonte. Sono decine le società che girano per cascine per chiedere agli agricoltori di vendere i terreni oppure di agenti immobiliari che operano per conto di fondi che investono nel settore energetico. Ormai è un vero flagello. Una tendenza che si sta acuendo proprio in questi mesi».

L'appello alla politica

Coldiretti Torino difenderà gli interessi dell’agricoltura che nel territorio rivolese vede importanti produzioni di assoluta eccellenza soprattutto nella filiera di carne piemontese con marchi al dettaglio e della ristorazione che effettuano la vendita diretta.

Chiediamo agli amministratori locali di essere a fianco delle aziende agricole e che la difesa dell’agricoltura sia identificata come tema centrale nei programmi per l’imminente competizione elettorale comunale.

Redazione

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