lineaitaliapiemonte.it | 07 marzo 2024, 16:14

8 Marzo, le imprenditrici: non possiamo più accontentarci delle quote rosa

Il Piemonte è al 9° posto nella Top Ten tra 233 regioni Ue per numero occupate indipendenti (sono 113 mila). Chiara Ferraris (Presidente donne Impresa di Confartigianato Torino): “Non possiamo più accontentarci delle quote rosa, che non rappresentano la formula magica per risolvere il problema della parità di genere”

8 Marzo, le imprenditrici: non possiamo più accontentarci delle quote rosa

Con ben 113mila occupate indipendenti e lavoratrici autonome, la regione Piemonte è nella Top Ten (9° posizione) tra 233 regioni europee e conferma la sua posizione di leadership nel ‘fare impresa’ al femminile. Nelle prime dieci regioni per numero di occupate indipendenti, cinque sono italiane. Il primato europeo è della Lombardia con 235mila donne imprenditrici e lavoratrici autonome, seguita da Ile de France (Francia) con 212mila, Cataluña (Spagna) con 175mila, Andalucía (Spagna) con 170mila, Lazio (Italia) con 144mila, (al 5° posto), Rhône-Alpes (Francia) con 140mila, Provence-Alpes-Côte d’Azur (Francia) con 128mila, Emilia-Romagna (Italia) con 122mila, (al 8° posto), Piemonte (Italia) e  il  Veneto (Italia) con 113mila, (entrambe al 9° posto).

Le imprenditrici: serve una svolta

“Questi numeri confermano il ruolo di direzione del Piemonte nel “fare impresa” al femminile–afferma Chiara Ferraris, Presidente del Movimento Donne Impresa di Confartigianato Torino– tutte le imprenditrici, però, devono continuamente fare i conti con la carenza di politiche a favore dell’occupazione femminile e con un welfare che non aiuta a conciliare il lavoro con la cura della famiglia. Serve una svolta. Basta con gli interventi-spot: il futuro del nostro Paese dipende anche da quanto e come investiremo, con misure strutturali e stabili”.

Le quote rosa non bastano”

“Non possiamo più accontentarci delle quote rosa, che non rappresentano la formula magica per risolvere il problema della parità di genere, degli interventi una tantum e di effimere corsie preferenziali – continua Ferraris- il futuro del nostro territorio, dipende da politiche strutturali, sistemiche e coordinate per sostenere la propensione imprenditoriale e favorire l’occupazione, garantendo a tutti, donne e uomini, i servizi pubblici indispensabili per conciliare il lavoro con la cura della famiglia”.

Necessario un nuovo contesto normativo

“Lo sviluppo della nostro territorio e del resto del nostro Paese è responsabilità di tutti – conclude  Ferraris – per questo continueremo a batterci per definire un contesto normativo e culturale che consenta alle imprese femminili a valore artigiano di esprimere al meglio i propri valori e potenzialità, di creare occupazione, generare innovazione, contribuire alla crescita economica e sociale”.

Redazione