lineaitaliapiemonte.it - 04 marzo 2024, 11:46

Aumenta la cassa integrazione in Piemonte, Confartigianato: si rischia grave contraccolpo per le micro-imprese

Dino De Santis, Presidente di Confartigianato Torino: “Le imprese artigiane che rappresentiamo sono preoccupate per lo spettro della recessione che aleggia su Torino e il Piemonte e l’aumento del numero di ore di cassa integrazione richiesta dalle imprese del nostro territorio costituisce un segnale allarmante. Tutto questo potrebbe tradursi, a breve, in minori ordini e commesse per le imprese artigiane che lavorano nella subfornitura e nell’indotto”

Aumenta la cassa integrazione in Piemonte, Confartigianato: si rischia grave contraccolpo per le micro-imprese

I dati sono quelli estrapolati dal report Inps di febbraio 2024 “Cassa integrazione guadagni e Disoccupazione” dal quale risulta un preoccupante aumento delle ore di cassa integrazione autorizzate in Piemonte.

I numeri della cig e della cigs a gennaio 2024

Nel gennaio di quest'anno la cassa ordinaria aumenta del 62,33% rispetto allo stesso mese dello scorso anno, la straordinaria del 48,06%. Nel primo caso si passa da circa 1,3milioni a circa 2,1 milioni di ore, nel secondo da 802mila a circa 1,2milioni.

Rischio di minori ordini e commesse per micro-imprese

Che la dinamica relativa alla cassa integrazione possa ripercuotersi a cascata negativamente su tutte le micro e piccole imprese è cosa ben chiara agli artigiani.

“Le imprese artigiane che rappresentiamo, dichiara Dino De Santis, Presidente di Confartigianato Torino, sono preoccupate per lo spettro della recessione che aleggia su Torino e il Piemonte e l’aumento del numero di ore di cassa integrazione richiesta dalle imprese del nostro territorio costituisce un segnale allarmante. Tutto questo potrebbe tradursi, a breve, in minori ordini e commesse per le imprese artigiane che lavorano nella subfornitura e nell’indotto con un contraccolpo senza precedenti per le micro imprese, poco strutturate e per le partite IVA. Non è più possibile tollerare l’inerzia della politica di fronte allo smantellamento sistematico degli assets strategici del Paese, che purtroppo va a vantaggio della concorrenza estera. Si pone, quindi, un problema morale rispetto alla necessità di tutelare la sopravvivenza del sistema delle imprese italiane e del nostro territorio”.

Redazione

Ti potrebbero interessare anche:

SU