lineaitaliapiemonte.it - 21 febbraio 2024, 15:50

Ex Ilva, Felici (Confartigianato Piemonte): “Si garantiscano le imprese e i lavoratori dell'indotto”

L'ex Ilva in Piemonte coinvolge 3 mila lavoratori tra quelli diretti e quelli dell’indotto, il presidente di Confartigianato Piemonte, Giorgio Felici a proposito dell'amministrazione straordinaria: “Auspichiamo si possa rilanciare lo stabilimento di Taranto e quelli piemontesi, garantendo il pagamento dei crediti  alle aziende dell’indotto e salvaguardando l’occupazione. La preoccupazione delle imprese artigiane

Ex Ilva, Felici (Confartigianato Piemonte): “Si garantiscano le imprese e i lavoratori dell'indotto”

“Auspichiamo che con l’amministrazione straordinaria per l’ex Ilva e la nomina del commissario si possa rilanciare lo stabilimento di Taranto e quelli piemontesi, garantendo il pagamento dei crediti  alle aziende dell’indotto e salvaguardando l’occupazione-commenta Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Piemonte-soprattutto chiediamo che vengano adottate tutte le misure utili per evitare l’effetto domino sulle imprese del nostro territorio che lavorano nell’indotto. In Piemonte la subfornitura è una realtà diffusa su tutto il territorio e consolidata nel tempo, grazie ad esperienze imprenditoriali di lunga durata che garantiscono qualità ed esperienza. Tra queste attività produttive rientrano anche le forniture alla grande industria, tra cui l’ex Ilva di Taranto, che in Piemonte coinvolge 3 mila lavoratori tra quelli diretti e quelli dell’indotto.

È quindi ben comprensibile come sia alta l’attenzione e la preoccupazione di Confartigianato Piemonte per il futuro dell’ex Ilva che incide sulla sopravvivenza delle imprese artigiane piemontesi della subfornitura e dell’indotto. La vicenda dell’ex Ilva è lì a dimostrare cosa succede quando si vendono asset strategici come la siderurgia a imprese straniere come il gruppo ArcelorMittal, veri e propri corsari dell’economia globale del tutto disinteressati ai territori in cui sbarcano. Ma è anche la prova dell’incapacità della politica come della magistratura di trovare un punto di equilibrio tra le esigenze produttive e occupazionali e quelle ambientali e sanitarie. È giunto il tempo di voltare pagina e cominciare a scrivere per l’ex Ilva una nuova storia che non penalizzi i lavoratori e le imprese dell’indotto”

Redazione

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