Si sono alzati a turno ognuno leggendo brani tratti da l’enciclica Laudato sii e dall’esortazione apostolica Laudate Deum di papa Bergoglio interrompendo in Duomo la messa delle 10.30 prima dell'omelia. La spiegazione del gesto è nella pagina facebook del movimento, nella sua declinazione torinese: “Sono le parole del Papa, in cui invita apertamente la popolazione a pretendere il cambiamento necessario.
Sono le stesse parole che in questi giorni ha inviato a Dubai, alla COP28, per esortare i governi a smettere di finanziare guerre e devastazioni ambientali e prendere invece accordi “efficienti, vincolanti e facilmente monitorabili”.
Sono passati trent’anni di Conferenze internazionali sul Clima (le COP), di negazionisti al governo e accordi non vincolanti. Trent’anni di inadempienze politiche ed eccoci qui, a contare i danni.
L’alluvione in Emilia, le ondate di calore e gli incendi della scorsa estate, le devastanti grandinate in Veneto e Lombardia. E l'ultimo tragico episodio: l'alluvione in Toscana.
Raccogliendo l’invito di Papa Francesco, Extinction Rebellion porta oggi il messaggio sull'altare di una delle principali chiese di Torino. Per rompere anche questo silenzio. Per il futuro di ognuna di noi e per quello di chi verrà”.
Nel pomeriggio il commento dell'arcivescovo di Torino, Monsignor Repole:
“Ho grande stima per chi si mobilita per la difesa del Creato e accoglie gli appelli di Papa Francesco, apprezzo l’impegno in questo senso delle attiviste di Extinction Rebellion, ma mi è dispiaciuto che abbiano ritenuto di prendere la parola in Duomo senza prima volermene parlare e chiedere se potevano intervenire.
Avrei risposto che a Messa si prega spesso per la pace e per la salvaguardia del Creato, ma la celebrazione eucaristica non è un momento idoneo a ospitare interventi pubblici: ho inizialmente lasciato che le attiviste parlassero; poi ho chiesto che terminassero perché la Messa è un momento di preghiera e in quanto tale dev’essere rispettata, anche e soprattutto da coloro che dichiarano di voler operare nel rispetto di tutti”.