lineaitaliapiemonte.it - 09 ottobre 2023, 16:32

Non ci sono segnali di recessione ma il clima di fiducia peggiora: l'analisi dell'Unione Industriali Torino per il quarto trimestre dell'anno

Sono stati resi noti i risultati dell'indagine congiunturale torinese e piemontese per il IV trimestre 2023 realizzata da Unione Industriali Torino: si conferma una diminuzione del grado di fiducia delle aziende con indicatori come produzione, ordini ed export che sono in diminuzione. Tuttavia tiene l'occupazione , gli investimenti, il tasso di utilizzo degli impianti. Ancora una volta si evidenzia una divaricazione tra manifattura e servizi: nell’industria i saldi su produzione e ordini peggiorano di qualche punto, nel terziario, invece restano ampiamente positive, pur con una maggiore cautela rispetto a giugno. E le guerre aggiugono incertezza

Non ci sono segnali di recessione ma il clima di fiducia peggiora: l'analisi dell'Unione Industriali Torino per il quarto trimestre dell'anno

Sono dati che confermano uno scenario peggiorativo del clima di fiducia, già rilevato a giugno, con indicatori in regresso per produzione, ordini ed export, quelli rilevati dall’indagine congiunturale realizzata a settembre tra le quasi 1.200 imprese manifatturiere e dei servizi del sistema confindustriale piemontese.

Tiene occupazione, investimenti e tasso di utilizzo degli impianti

Ciononostante, non ci si trova a doversi confrontare con segnali particolarmente critici, anticipatori di una vera e propria svolta recessiva. Ne sono conferma alcuni dati importanti, a partire dalla tenuta dell’occupazione e degli investimenti (per quanto non particolarmente brillanti), o come la stabilità degli indicatori finanziari (ritardi negli incassi e tempi di pagamento), l’elevato tasso di utilizzo degli impianti (vicino all’80% anche nell’industria), il modesto ricorso alla CIG a livello complessivo, anche se in lieve aumento rispetto a trimestre precedente. Viceversa, in negativo va segnalata la marcata accelerazione dei prezzi (materie prime, energia e trasporti).

Peggiora manifattura, tengono i servizi

Si conferma la divaricazione tra manifattura e servizi. Nell’industria, infatti, i saldi su produzione e ordini peggiorano di qualche punto, attestandosi poco al di sotto del valore di equilibrio tra previsioni di aumento e riduzione. Nel terziario, invece, le attese restano ampiamente positive, pur con una maggiore cautela rispetto a giugno.

L'analisi per settore

A livello settoriale, nell’industria rallentano metalmeccanica (soprattutto prodotti in metallo, meccatronica e metallurgia), tessile, chimica, gomma plastica e manifatture varie (gioielli, giocattoli, ecc.). Restano in crescita alimentari (grazie alle attese per il Natale), edilizia, legno e automotive. Per quanto riguarda il terziario, in tutti i comparti i saldi sono positivi, con la sola eccezione del commercio e turismo, che registra un saldo negativo tra ottimisti e pessimisti.

Il ricorso alla CIG sale di qualche punto, ma resta comunque su livelli molto contenuti.

Torino si conferma al di sopra della media regionale

Le indicazioni delle imprese torinesi risultano decisamente più favorevoli rispetto a quelle dell’intero campione piemontese; non si registra infatti il raffreddamento del clima di fiducia osservato a livello regionale e nella manifattura gli indicatori registrano un miglioramento rispetto allo scorso trimestre, contrariamente a quanto osservato a livello regionale.

Il saldo ottimisti-pessimisti sulla produzione è superiore di oltre 10 punti a livello complessivo e di oltre 5 punti se consideriamo la sola manifattura regionale. Lo stesso vale per le previsioni sugli ordini, negative per il Piemonte e positive per Torino.

Resta basso il ricorso alla cassa integrazione che si avvicina al minimo storico; migliora di un punto il tasso di utilizzo delle risorse (vicino al pieno utilizzo). Stabile la propensione a investire: un quarto delle imprese ha programmi di investimento di un certo rilievo. Circa un terzo delle imprese ha ordini garantiti per oltre 6 mesi. Positiva la redditività, soprattutto nel terziario. Preoccupa il nuovo aumento costi per materie prime, energia e logistica. Il più favorevole dato torinese è spiegato dal maggior peso dei settori con aspettative più positive, come ad esempio l’automotive.

Calo di fiducia in tutti i Paese avanzati”

Secondo Giorgio Marsiaj, Presidente dell’Unione Industriali Torino “Le indicazioni delle nostre imprese sono ben allineate a quanto emerge da analoghe indagini condotte a livello nazionale e internazionale. In tutti i paesi avanzati e in Italia si registra un peggioramento della fiducia, più o meno rilevante; e una migliore tenuta dei servizi rispetto alla manifattura. La situazione si è fatta senza dubbio più difficile, con l’inflazione che resta elevata, prospettive di mercato più incerte e una politica monetaria ancora restrittiva. Tuttavia, le imprese torinesi registrano una buona capacità di tenuta, con attese superiori alla media regionale. Circa un quarto di esse preannuncia un aumento dei livelli produttivi, una prospettiva migliore rispetto a quella dei colleghi del resto della regione che ne conferma il ruolo trainante per tutto il Piemonte, lasciando ben sperare sull’andamento dei prossimi trimestri. Pur con le preoccupazioni legate a un contesto internazionale che in questi giorni si è ulteriormente aggravato con i drammatici eventi in Israele».

Redazione

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