Tanto tuonò che piovve: come si paventava da tempo, il biglietto del pullman a Torino aumenterà. Dal 1° ottobre infatti passerà da 1,70 a 1,90. Se si usa il biglietto cartaceo invece che la versione digitale l'aumento arriverà a 2 euro. Il biglietto daily, che consente dopo una sola validazione di fare un numero illimitato di corse, passa da 3 a 4 euro ( 4,50 nella versione cartacea). Il carnet da 7 biglietti passa da 17.50 a 21 euro.
L'annuncio dell'aumento dei prezzi dei biglietti dei mezzi pubblici da parte dell'azienda GTT (Gruppo Torinese Trasporti) ha scatenato forti polemiche: si tratta infatti di una decisione che avrà un impatto significativo sul bilancio delle persone e potrebbe limitare l'accesso ai trasporti pubblici. Un incremento medio del 10% non è certo poca cosa anche alla luce della qualità del servizio che fra ritardi e sovraffollamento dei mezzi offre il destro a tutta una serie di critiche.
Associazioni dei consumatori e gruppi civici si stanno mobilitando per protestare contro la decisione. Vengono sollevati interrogativi sulla trasparenza e sulla giustificazione dietro l'aumento delle tariffe, anche considerando la situazione economica che una parte di popolazione continua a patire dopo le misure imposte in seguito al Covid.
“Aumento necessario”
Da GTT si sostiene che l'aumento delle tariffe sia necessario per coprire i costi di gestione e manutenzione dei mezzi pubblici, nonché per effettuare investimenti per migliorare la qualità dei servizi offerti. Argomenti che lasciano inalterato lo scetticismo di chi chiede una maggiore trasparenza sui bilanci dell'azienda e un coinvolgimento dei cittadini nelle decisioni riguardanti le tariffe.
“Alla faccia della sensibilità ambientale”
Immediata la reazione del coordinamento cittadino di Forza Italia: “Alla faccia della sensibilità ambientalista e alle politiche per la transizione energetica, affermano i coordinatori provinciale e cittadino Forza Italia Roberto Rosso e Marco Fontana e il responsabile dei Trasporti cittadino del partito Tommaso Barbarino, si tratta di un aumento dei costi eccessivo che rischia di disincentivare l’utilizzo dei mezzi pubblici. Non solo, se lo raffrontiamo ad altre città italiane ed europee alcune modifiche di prezzo risultano essere fuori mercato sia come vendita di biglietto singolo sia nella versione carnet. A Roma 1,50 mentre a Torino 2,00 euro siamo al ridicolo. In un momento di grave difficoltà per le famiglie, dove il Governo nazionale di centrodestra fa salti mortali per contenere l’aumento delle tariffe – basti pensare a quelle energetiche – il Comune di Torino e il PD rispondono scaricando i rincari e i costi della inefficienza delle dirigenze GTT da loro nominate sull’utenza. Crediamo che i torinesi debbano riflettere seriamente su chi li amministra e trarne le dovute conseguenze mandano un messaggio chiaro già dalle prossime elezioni regionali ed europee del prossimo anno. Annotiamo infine l’ennesimo salasso per gli automobilisti sui quali il Comune continua a fare cassa con aumenti fuori da ogni logica per la sosta a pagamento: si tratta di una vera e propria persecuzione. L’Amministrazione non vada poi a piangere da Fca quando decide di produrre all’estero le sue autovetture».