lineaitaliapiemonte.it - 08 marzo 2023, 16:29

Contratto Stellantis, nel biennio aumenti mensili di 207 euro (+11,3%) e nel 2023 una-tantum di 400 euro

Oggi a Torino, presso l’Unione industriali, si è chiusa la trattativa per il rinnovo del contratto collettivo specifico di lavoro (CCSL) di Stellantis, Cnh Industrial, Iveco e Ferrari scaduto il 31 dicembre 2022: previsti aumenti mensili di 207 euro e un una-tamtum di 400 da distribuirsi in due tranche oltre a 200 euro in Flexible Benefit. Firmano Fim Cisl, Uilm, Fismic, Uglm e Aqcfr. Riguarda 70mila lavoratori, di cui 20mila in Piemonte. Non firma la Fiom: “E' stato ottenuto il minimo sindacale. Sotto queste cifre era davvero difficile chiudere un accordo, alla luce dell’inflazione schizzata alle stelle, dei riconoscimenti economici elargiti ai lavoratori francesi e ai profitti record ottenuti dal Gruppo”

Contratto Stellantis, nel biennio aumenti mensili di 207 euro (+11,3%) e nel 2023  una-tantum di 400 euro

L'aumento

Il nuovo contratto avrà durata quadriennale per la parte normativa e biennale per quella economica. A partire dalla prima mensilità utile, marzo 2023, l’aumento sui minimi sarà del 6,5% pari un incremento medio di 119 Euro (relativo all’inflazione del 2022, che si aggiunge al 2% già erogato lo scorso anno) e per il secondo anno a gennaio 2024 un aumento del 4,5%, pari a 87,8 Euro. Complessivamente nel biennio i minimi saranno aumentati di 11,3 punti percentuali per un totale di oltre 207 euro mensili.

Una-tantum e Flexible Benefit

Verrà inoltre erogato un una-tantum di 400 €, in due tranche di pari valore, una nel mese di aprile 2023 e una nel mese di luglio 2023. Oltre a ciò, a partire dal mese di maggio 2023, i lavoratori avranno a disposizione 200 € netti di Flexible Benefit spendibili nella piattaforma welfare Cnhi, Iveco, Stellantis e in buoni carburanti per Ferrari.

Il montante salariale generato dai minimi, dall’una-tantum e dai flexible benefit che i lavoratori incasseranno nel biennio sarà pari a oltre 4.300 euro medi.

Sarà apripista per altri rinnovi contrattuali”

Commentano il segretario generale Fim Cisl Roberto Benaglia e il Segretario nazionale Fim Cisl Ferdinando Uliano: “È un risultato particolarmente positivo e unico che farà sicuramente da apripista per altri rinnovi contrattuali nazionali. Ci eravamo impegnati con le lavoratrici e i lavoratori per recuperare a livello salariale il pesante taglio subito nel corso del 2022 e l’inflazione che peserà anche nel corso di quest’anno; con questo contratto a differenza di altri contratti, recuperiamo l’inflazione, anche quella generata dagli energetici importati e lo facciamo in 12 mesi, incrementando i minimi mensili del +11,3% a cui si devono aggiungere una-tantum e benefit che pesano per un ulteriore +1,5%”.

Il sistema dei premi

Per Stellantis, Cnhi e Iveco il contratto ha poi definito, migliorandolo nella quantità e nelle modalità di erogazione, il nuovo sistema premiante collegato ai risultati dei vari Gruppi. Per Stellantis verrà calcolato sul risultato operativo AOI (Adjusted Operating Income) in rapporto ai ricavi di Stellantis Enlarged Europe con un’erogazione massima che passa dal 8,5% al 10,5% della paga base; per Cnhi ed Iveco è prevista una rimodulazione dei tre Indicatori introdotti nel 2022 e l’erogazione massima può raggiungere il 10% della paga base; per Ferrari sono stati confermati i meccanismi discussi a livello aziendale, che anche quest’anno hanno garantito un premio molto consistente. Si è proceduto inoltre a rivalutare del 10% l’indennità funzioni direttive di Cnhi, Iveco e Stellantis e di eguale misura la “quota mansione” in Ferrari.

I miglioramenti normativi

A questo si devono aggiungere i miglioramenti della parte normativa: il rafforzamento del sistema partecipativo rappresentato dagli Osservatori e dalle Commissioni; l’affermazione del principio del “benessere del lavoratore in azienda” e una maggior attenzione ai temi della sicurezza sul lavoro; una normativa più aderente ai bisogni dei lavoratori sul Lavoro Agile (Smart Working), in Stellantis con un contributo spese di 200 euro.

Vengono normati da vincoli più stringenti i recuperi produttivi e aumentata l’indennità a 27,5 Euro; i permessi retribuiti PAR frazionati a ore per i turnisti arrivano a 24 ore, estensione del part-time e proroga del venerdì breve di Cnhi-Iveco. Si sono rafforzati i diritti per la Formazione Professionale e i permessi retribuiti per lo studio da 40 a 48 ore retribuite ogni anno e messe le basi per un futuro premio legato alla professionalità.

Nuovi diritti

Sono stati aggiunti nuovi diritti sulla genitorialità e nuove tutele nei casi di violenza di genere con l’estensione del congedo retribuito da 3 a 6 mesi a carico dell’azienda, che conquistato nella giornata della donna assume ancor di più un valore significativo.

“Il nuovo Contratto è frutto del grande impegno e lavoro che come Fim-Cisl abbiamo fatto insieme alle altre organizzazioni sindacali firmatarie del contratto. L’impegno dei nostri militanti e delegati sindacali è stato determinate sia nella fase di elaborazione delle richieste che nella difficile trattativa. Oggi possiamo ribadire con forza e determinazione il valore del Contratto Collettivo CCSL, che ha saputo rispondere alle esigenze di tutela del reddito dei lavoratori e delle loro famiglie, in un difficile contesto economico caratterizzato da un’inflazione che taglia i salari e rappresenta una vera tassa contro il reddito da lavoro dipendente e contro i più deboli e poveri.

Abbiamo saputo costruire nuove tutele in un contesto difficile, che rappresenta un esempio anche per gli altri rinnovi contrattuali”.

La Fiom non firma

Critica la Fiom: “E' stato ottenuto il minimo sindacale. Sotto queste cifre era davvero difficile chiudere un accordo, alla luce dell’inflazione schizzata alle stelle, dei riconoscimenti economici elargiti ai lavoratori francesi e ai profitti record ottenuti dal Gruppo. Tra l’altro aumenti in linea con le richieste effettuate dalla Fiom-Cgil. Quello che continua a non esserci in questo rinnovo, che la Fiom ha chiesto e continuerà a farlo con forza, sono il miglioramento delle condizioni di lavoro, dei ritmi produttivi e dell’orario di lavoro. Ma soprattutto mancano le prospettive degli stabilimenti italiani a partire da Mirafiori che al momento non ha nuove missioni produttive, dove continua inesorabilmente la cassa integrazione e la perdita di occupazione che ammonta ad oltre 3.000 lavoratrici e lavoratori dall’insediamento di Stellantis. Un’altra occasione persa per un radicale cambiamento e per il rilancio degli stabilimenti italiani”. Così Edi Lazzi segretario generale della FIOM-CGIL di Torino e Gianni Mannori responsabile FIOM Mirafiori.

Redazione

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