Ancora troppa burocrazia per dimostrare il diritto ad avere una casa popolare. Questa la posizione del Pd, che per bocca del presidente del gruppo in Consiglio regionale Raffaele Gallo e del vicepresidente del Consiglio regionale Daniele Valle invita a una semplificazione delle procedure. “La Giunta Cirio ha annunciato, fin dal suo insediamento, la volontà di facilitare il sistema e snellire legislazione e procedure. Peccato che l’”omnibus” che dovrebbe contenere queste modifiche si sia distinto, anno dopo anno, come il contenitore delle peggiori storture. Perché non restituire a questo provvedimento il suo vero scopo, iniziando da una modifica dei protocolli per accedere alle case popolari?”. Il Partito Democratico propone che solo l’Isee sia la base per l’intera operazione”.
Troppe pratiche e richieste di documentazione
Gallo e Valle puntano il dito sull’accavallarsi di pratiche e documenti. “Attualmente, l’Isee è il requisito fondamentale per entrare in una casa di edilizia sociale, il reddito è il parametro per decidere il canone - spiegano gli esponenti dem - Per l’accesso al fondo sociale che consente di ottenere un aiuto in caso di impossibilità a pagare l’affitto vengono richiesti nuovamente sia Isee sia reddito. Infine Isee e reddito sono ancora una volta necessari per il censimento dati effettuato periodicamente da Atc e riferito ai tre anni precedenti. Una procedura quanto mai macchinosa”.
Il Pd propone di considerare solo l’Isee nell’assegnazione delle case
Se solo l’Isee fosse il riferimento per le assegnazioni, i vantaggi sarebbero indubbi sia per le famiglie sia per l’ente pubblico. “Questa semplificazione – proseguono Gallo e Valle – rappresenterebbe una facilitazione per i residenti che dovrebbero o produrre un solo documento o lasciare che Atc lo acquisisca direttamente dal cassetto fiscale e un parametro più equo perché terrebbe conto del numero dei figli presenti nel nucleo familiare. Inoltre, l’utilizzo del solo Isee eviterebbe la conservazione di CU e CUD degli anni passati e, qualora l’utente percepisse il reddito di cittadinanza che varia ogni mese, non sarebbe costretto a conservare tutti i cedolini. La nostra proposta porterebbe, inoltre, un grande risparmio alle Atc dal punto di vista amministrativo”.
Più vicini alle famiglie fragili
Più in generale l’omnibus recupererebbe anche la sua funzione originaria. “Che - spiegano i consiglieri regionali Pd – è quella di rispondere ai bisogni reali dei cittadini e di aiutare le fasce più vulnerabili, come gli ospiti delle case popolari”.