SOS lavoro e manodopera. Secondo l’ultimo rapporto di Confartigianato sull’emergenza manodopera dal titolo "La difficoltà di reperimento di personale nelle Mpi: alcune evidenze", le piccole imprese non riescono più a reperire 1.406.440 lavoratori, pari al 42,7% delle assunzioni previste. Per l’artigianato la quota di entrate di difficile reperimento sale al 50,2%, pari a 263.980 lavoratori difficili da trovare.
L'artigianato mostra quote più elevate di entrate difficili da reperire nelle seguenti regioni: Trentino-Alto Adige (57,1%), Friuli-Venezia Giulia (56,4%), Veneto (55,1%), Umbria (54,1%), Piemonte-Valle d’Aosta (53,1%), Lombardia (52,8%) ed Emilia Romagna (52,6%).
Secondo il rapporto il 27,8% delle entrate sono difficili da reperire per le imprese artigiane per il ridotto numero di candidati, il 17,8% per inadeguatezza dei candidati, il 4,7% per altri motivi.
Mancano autisti di mezzi pesanti, edili, elettricisti e idraulici
I lavoratori che scarseggiano di più sul mercato sono gli autisti di mezzi pesanti e camion pari a 85.490 lavoratori difficili da reperire nel 2022, pari al 56,7% delle richieste, a seguire gli operai edili, 80.620 i lavoratori che non ci sono pari al 46,25 del totale necessario, ci sono poi gli elettricisti nelle costruzioni civili che contano 41.460 posti da ricoprire che equivalgono al 63,4% dei lavoratori da assumere. Non si trovano neanche gli idraulici: all’appello mancano il 70% di quelli necessari. Non va meglio per i meccanici e i riparatori di automobili: mancano il 69,9% di quelli richiesti.
Per trovare personale nel 2022 le imprese hanno impiegato in media 3,3 mesi, ma i tempi si sono allungati a 4,7 mesi per gli operai specializzati: per 96.350 di queste figure professionali qualificate occorre oltre 1 anno di ricerca.
Dino De Santis: “La scuola non prepara al lavoro”
“La difficoltà delle nostre imprese a reperire personale – sottolinea Dino De Santis, Presidente di Confartigianato Torino – dipende da più fattori: dalla crisi demografica, alla scuola che non prepara ad affrontare il mondo del lavoro, dalla rivoluzione digitale fino alle nuove aspettative, soprattutto dei giovani, nei confronti del lavoro. Per questo, la carenza di manodopera deve essere affrontata con un approccio complessivo, coinvolgendo la politica economica per riattivare il mercato del lavoro.”
Confartigianato Torino invita i giovani autisti tra i diciotto e trentacinque anni a sfruttare l’incentivo di 2500 euro per conseguire la patente o le abilitazioni professionali per la guida dei veicoli destinati all’esercizio dell’attività di autotrasporto di persone e merci.
Con questo bonus il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti intende dare un aiuto ai camionisti e autisti del futuro. “Una volta quello dell’autista era un lavoro particolarmente ambito – continua De Santis - oggi invece sta soffrendo per la mancanza di personale: essere un camionista o un autista richiede tanta determinazione sia per l’impegno giornaliero da sostenere che per la forte lontananza da casa, fattori che stanno limitando le ambizioni dei giovani professionisti dell’autotrasporto”.
“Anche i costi da sostenere per il conseguimento delle patenti sono una variabile da considerare – conclude De Santis – il bonus è quindi una misura essenziale per consentire il ricambio generazionale nel settore, dove si registra una drammatica carenza di autisti per la scarsa attrattività della professione agli alti costi di formazione per l’acquisizione delle patenti. Speriamo si possa agevolare il tanto agognato turn-over”.
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