lineaitaliapiemonte.it - 09 novembre 2022, 12:28

“Mai più negazionismo e giustificazionismo nelle scuole”

Foibe, illustrate agli studenti presso il Circolo dei Lettori di Torino, nell'ambito del progetto “Identità oltre confine”, le nuove linee guida ministeriali per la didattica adottate a settembre dal Miur. Assessore Marrone: “Parte proprio da Torino la divulgazione delle linee guida ministeriali che fermeranno una volta per tutte i rigurgiti di negazionismo e giustificazionismo sull’eccidio delle foibe, un primato che ci riempie di orgoglio”

“Mai più negazionismo e giustificazionismo nelle scuole”

Ricomincia al Circolo dei Lettori di Torino il progetto “Identità oltre confine”, sostenuto dall’Assessorato all’Emigrazione della Regione Piemonte e dedicato all’esodo istriano e dalmata dal Confine orientale: come primo appuntamento, gli studenti dei licei Cavour e Baldessano-Roccati hanno incontrato Giuseppe Parlato, professore ordinario dell'Università degli Studi internazionali di Roma e autore delle nuove linee guida per la didattica della frontiera adriatica, adottate dal MIUR a settembre, insieme a Davide Rossi, professore ordinario dell'Università degli Studi di Trieste e vicepresidente di FederEsuli.

Le nuove linee guida ministeriali, compongono un articolato documento di quasi cento pagine, che intende offrire ai ragazzi delle scuole medie e superiori un ampio e articolato piano didattico sulle vicende accadute alla frontiera orientale e culminate nell'eccidio degli italiani di Istria e Dalmazia.

«Parte proprio da Torino la divulgazione delle linee guida ministeriali che fermeranno una volta per tutte i rigurgiti di negazionismo e giustificazionismo sull’eccidio delle foibe, un primato che ci riempie di orgoglio» commenta l’assessore regionale del Piemonte all’emigrazione Maurizio Marrone, che spiega «Finalmente in un documento ufficiale del governo destinato ai docenti leggiamo parole chiare sulla persecuzione e discriminazione subita dagli italiani giuliano-dalmati, sulle dinamiche storiche che li hanno costretti all’esodo, sui numeri delle vittime, sulla paternità politica delle stragi, ma soprattutto sul silenzio internazionale, di Stato e di partito imposto per decenni sulle vicende del Confine orientale.

Doveroso, quindi, per il mio assessorato portare nel tempio piemontese della lettura questo documento, redatto in collaborazione con le associazioni degli esuli italiani emigrati dalle terre annesse dalla ex Jugoslavia, alla conoscenza degli studenti nel confronto diretto con gli autori».

Redazione

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