lineaitaliapiemonte.it - 31 maggio 2022, 10:12

Damilano: Torino Bellissima va avanti da sola, no a deriva populista

Il consigliere comunale Paolo Damilano, già candidato sindaco all'ultima tornata elettorale come candidato del centro destra: non siamo interessati a derive populiste improvvisate, comprese quelle che affliggono parte di questo centrodestra, proseguiremo autonomamente nel suo progetto di ricostruzione liberale di Torino e del Paese

Damilano: Torino Bellissima va avanti da sola, no a deriva populista

Per evitare fraintendimenti, il consigliere esponente e fondatore di Torino Bellissima che nell'ultima tornata elettorale ha corso con il centro destra, di cui lo stesso Damilano è stato candidato sindaco, ha spiegato in un comunicato le ragioni della decisione.

Comincia con la descrizione di quello che è stato:“Un anno fa circa, proprio in questi giorni, ero impegnato nel pieno della mia campagna elettorale. La data delle elezioni era stata spostata da maggio a settembre a causa del protrarsi della emergenza legata alla pandemia e il Centrodestra era ancora molto in difficoltà nel mettersi d’accordo sulla scelta dei candidati delle grandi città come Roma e Milano. Difficoltà nel trovare un accordo che si sono manifestate su tutta una serie di tematiche importanti durante le ultime fasi della campagna elettorale, come “vaccini”, “green pass”, “diritti” e che hanno contribuito pesantemente alla sconfitta in campagna elettorale”. Ma a questo pu to, diretto e senza attenuanti, arriva l'affondo: “A elezioni perse, il centrodestra non è stato in grado di recuperare la propria unità neanche nell’espressione del candidato all’elezione del Presidente della Repubblica, offrendo un quadro politico desolante. E oggi, con l’avvicinarsi delle elezioni amministrative, osserviamo ancora episodi di evidente difficoltà nel relazionarsi per trovare accordi, anche dove la vittoria parrebbe di facile portata”.

Ci sono temi, dunque, dice Damilano, su cui si fa fatica a trovare l'accordo ma c'è anche una questione legata alla politica estera: “Se aggiungiamo a questo i tentennamenti in politica estera, come se fosse possibile mettere oggi in discussione la posizione atlantista ed europeista dell’Italia, possiamo comprendere il disorientamento degli elettori, che hanno difficoltà a capire quale sia il centrodestra di governo e quale sia il centrodestra di opposizione su ormai quasi tutte le tematiche, sia politiche che economiche”.

Infine l'affondo più pesante, quello al partito “che ha creduto per primo in Torino Bellissima - e che ha appoggiato fin dall’inizio la nostra impresa conclusasi con un grande successo, affermando la nostra lista come quella più votata della coalizione”, partito , non citato ma non è necessario uno sforzo di fantasia per capire il riferimento alla Lega che si trova “a vivere oggi una profonda crisi di identità politica e di leadership, che ne mina la credibilità acquisita in questi ultimi anni di grande consenso e successo”.

La conclusione non può, secondo Damilano, che essere una: “Lo spettro della recessione è ormai evidente e anche i più ottimisti fra di noi non possono che essere preoccupati dallo scenario socio-politico ed economico che si sta annunciando per i prossimi anni, con la pandemia che speravamo ormai quasi alle spalle si contava molto sul rilancio del PNRR, che purtroppo rischia di essere del tutto vanificato dal crescere dei costi delle materie prime. Serve innanzitutto serietà ed è per questo che Torino Bellissima non seguirà alcuna deriva populista, compresa quella che purtroppo oggi affligge parte di questo centrodestra, ma proseguirà autonomamente nel suo progetto di ricostruzione liberale di Torino e del Paese, in attesa di capire quali saranno le evoluzioni politiche dei prossimi mesi”.

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