lineaitaliapiemonte.it - 20 maggio 2022, 10:56

Riunione dei Ministri degli Esteri del Consiglio d’Europa: Torino e il Piemonte tornano al centro della diplomazia internazionale. Oggi alla Reggia di Venaria

Ancora grandi eventi per Torino e il Piemonte: la città ospita la riunione dei Ministri degli Affari Esteri dei 46 Stati membri del Consiglio d’Europa. L’evento rappresenta anche l’opportunità per ricordare la lunga tradizione diplomatica di Torino e del Piemonte, ascesi fin dall’800 a un importante ruolo internazionale. Per l’occasione, i colori del Consiglio d’Europa illuminano, nelle ore notturne, la Mole Antonelliana, simbolo del capoluogo piemontese

Riunione dei Ministri degli Esteri del Consiglio d’Europa: Torino e il Piemonte tornano al centro della diplomazia internazionale. Oggi alla Reggia di Venaria

L’incontro, evento conclusivo del semestre di Presidenza italiana, vuole rappresentare un’occasione per ribadire l’unità dei Ministri verso i valori del Consiglio d’Europa: pace, democrazia, stato di diritto e diritti fondamentali, nonché la convinzione della necessità di una cooperazione multilaterale.

L’evento rappresenta anche l’opportunità per ricordare la lunga tradizione diplomatica di Torino e del Piemonte, ascesi fin dall’800 a un importante ruolo internazionale. Per l’occasione, i colori del consiglio d’Europa illuminano, nelle ore notturne, la Mole Antonelliana, simbolo del capoluogo piemontese.

I Ministri degli esteri degli Stati membri del Consiglio d’Europa ieri sono stati ospiti a Palazzo Carignano, nel Museo Nazionale del Risorgimento Italiano, il più antico e importante museo dedicato al Risorgimento italiano. Sito nel cuore di Torino è l’unico che abbia ufficialmente il titolo di “nazionale” per l’importanza e la ricchezza delle collezioni che custodisce. È stata offerta loro una visita straordinaria nell’aula originale della Camera dei deputati del Parlamento subalpino del 1848, quella in cui personalità come Camillo Cavour, Giuseppe Garibaldi, Lorenzo Valerio, Angelo Brofferio, Cesare Balbo e centinaia di altri patrioti posero le basi della democrazia e avviarono il cantiere dell’Italia.

La Camera Subalpina, dove i Ministri sono stati accolti dal Presidente del Museo Mauro Caliendo e dal Direttore Ferruccio Martinotti, è l’unica aula parlamentare rimasta integra in Europa tra quelle nate con le rivoluzioni del 1848 ed è riconosciuta come monumento nazionale dal 1898. Al Museo, che oggi affianca all’allestimento tradizionale una visione multimediale e interattiva, sono annessi il Gabinetto iconografico, gli Archivi storici e una Biblioteca specializzata in storia risorgimentale, secondo l’originario intento di raccogliere, ordinare e conservare documenti che possano contribuire allo studio della storia del Risorgimento italiano.

I Ministri si sono spostati quindi in Prefettura e a Palazzo Madama, altro luogo simbolo del Piemonte, che riassume in sé tutta la storia della città di Torino: da Porta romana si trasforma nel medioevo in fortezza e poi nel castello dei principi d’Acaja. Tra il Seicento e Settecento le Madame Reali di Savoia ne fanno la propria residenza e nell’Ottocento Carlo Alberto vi colloca il primo Senato del Regno d’Italia. Dal 1934 il palazzo ospita le collezioni di arte antica del Museo Civico, un’esposizione permanente di oltre 60.000 opere di pittura, scultura e arti decorative che offrono un’importante panoramica creativa dal periodo bizantino all’Ottocento.

Oggi venerdì 20 maggio, i Ministri degli affari esteri si ritrovano in uno dei luoghi simbolo del territorio: la Reggia di Venaria. Capolavoro architettonico e paesaggistico, da anni è tra i siti museali più visitati in Italia, dopo la chiusura dei lavori di restauro, durati 8 anni, promossi dall’Unione Europea e curati dal Ministero della Cultura e dalla Regione Piemonte.

Progetto culturale permanente, la Reggia, che fa parte del circuito seriale delle Residenze Reali Sabaude del Piemonte, Patrimonio UNESCO dal 1997, è stata ideata dai più grandi architetti di epoca barocca. Commissionata dal duca Carlo Emanuele II, che intendeva farne la base per le battute di caccia nella brughiera collinare torinese, oggi offre un vasto itinerario di visita che comprende l’incantevole Sala Diana, la solenne Galleria Grande, la Cappella di Sant’Uberto con l’immenso complesso delle Scuderie Juvarriane, le aree espositive temporanee e le notevoli opere d’arte contemporanea. L’imponente palazzo barocco si apre inoltre sugli splendidi Giardini Reali, che nel 2019 si sono aggiudicati il titolo di ‘Parco più bello d’Italia’.

Redazione

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